HomeEditoriali"Il RdC non si toglie così": e gli esodati te li ricordi?

“Il RdC non si toglie così”: e gli esodati te li ricordi?

La tv italiana è ormai diventata terra di conquista per un numero non quantificabile di soggetti senza arte né parte, personaggi di se stessi ed espressioni perfette dell’Italia che sa essere, come nessun altro paese, artefice dei propri mali.

L’altra sera a In Onda, talk di La7, ad un certo punto è apparsa una pasionaria delle lotte sociali, una crocerossina degli oppressi, una strenua sostenitrice del bene collettivo, che per gli italiani si mette pure a piangere.

E’ lei, la professoressa Maria Elsa Fornero, che così si è pronunciata sul Reddito di Cittadinanza: «Quello che è successo è un fatto increscioso che di nuovo denota una certa trascuratezza da parte del governo di una parte della cittadinanza. Il RdC andava corretto, ma quello che è successo è un fatto increscioso. Non togli dall’oggi al domani il reddito alle persone in difficoltà. Non si può togliere così, senza alcuna preparazione. Queste è la cosa veramente deprimente».

Avete capito? Adesso non vogliamo tornare nel merito della questione, di cui si parla e si dibatte a tutte le latitudini dello stivale ormai da un tempo infinito. C’è un governo, eletto dagli italiani, e che aveva già chiaramente detto in campagna elettorale che avrebbe soppresso il reddito di cittadinanza e ha portato al compimento, in sostanza, un obiettivo che già rientrava nell’agenda del centrodestra. Il tempo dirà se hanno fatto bene o male.

Nel frattempo appare grottesca l’irruzione ormai sempre più frequente nei salotti televisivi della prof.ssa Fornero, che fa la morale ai vari governi di turno, quasi colta dalla sindrome dei “finti tonni”, come diceva Banfi in un noto film. Cannoneggia tutti e pontifica chiunque la professoressa, che forse fatica a ricordarsi di essere espressione di quel potere tecnocratico che ribaltò a suo tempo un governo democraticamente eletto, quello a guida Berlusconi, in nome del patto scellerato tra l’allora inquilino del Quirinale, Giorgio Napolitano, e l’Europa guidata dalla cancelliera tedesca Angela Merkel. La storia è nota a tutti, così nacque il governo abusivo di Monti, benedetto dalla Troika e maledetto dagli italiani. Un esecutivo di palazzo del quale faceva parte una gentile e distinta signora che dall’oggi al domani, decise di creare 400 mila esodati, ovvero persone rimaste senza stipendio, senza lavoro e senza pensione. Persone relegate nel cono d’ombra di un angosciante limbo esistenziale. Una condizione che per alcuni ha significato anche e soprattutto l’anticamera di un inesorabile tracollo economico.

«I vincoli finanziari oggi sono severissimi», «abbiamo dovuto, e ci è costato anche psicologicamente, chiedere un sacrificio», “senza alcuna preparazione per le persone”. Era la fine del 2011 e queste parole venivano pronunciate da Elsa Fornero, la professoressa, allora Ministro del Lavoro del governo Monti-Napolitano-Merkel che oggi fa la morale al governo Meloni per il Reddito di Cittadinanza ma non ricorda che 12 anni fa – ripetiamolo di nuovo – lei si rese protagonista della creazione di 400 mila esodati.

“Il Reddito non si può togliere così, senza alcuna preparazione. Queste è la cosa veramente deprimente“. E i 400 mila esodati di una notte come li ha preparati la professoressa Fornero?

Se il dibattito popolare diventa circo mediatico lo fanno ex ministri smemorati che ci prendono per scemi, invitati dai cassamortari del giornalismo salottiero, allora siamo davvero messi bene.

Ieri e oggi, imperversa ancora e sempre la pasionaria di una lacrima sul viso. Colei che ad un certo punto il 4 dicembre 2011 si fece persino assalire da un pianto memorabile, in una conferenza stampa rimasta scolpita come un macigno (sulla testa della gente) nella storia recente dell’Italia. Una delle pagine più sconcertanti e umilianti della dignità degli italiani. Una sceneggiata, ma di terza categoria, che non ha a nulla a che vedere con quella brillante di Mario Merola & company, intendiamoci.

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