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Long Covid, il dramma di Francesca e la terapia del dolore a Taormina

Nessuno ne parla ma c’è una malattia che ha stravolto la vita a tante persone: è il long Covid. Questa patologia è la condizione persistente di segni e sintomi che si sviluppano dopo un’infezione acuta da SARS-CoV-2 e da quel momento continuano, non si sa bene per quanto tempo, se in maniera provvisoria o se invece in termini permanenti. Tra le persone colpite dal long Covid c’è anche Francesca, una ragazza siciliana di 36 anni. La sua storia è stata raccontata nel programma Tagadà su La7 dal giornalista Salvo Catalano, che ha intervistato Francesca ed il compagno Dario. Francesca oggi si sottopone alla cura della cosiddetta terapia del dolore, presso il centro regionale di riferimento, attivo all’ospedale San Vincenzo, diretto dal dott. Giuseppe Bova.

In questo servizio, davvero toccante, si racconta la storia di una vita che improvvisamente cambia e i sogni di due giovani che vengono spazzati via dal Covid. E’ una vicenda amara, che lascia senza parole e mette i brividi.

“Ad Aprile 2020 è arrivato il Covid, vivevo in Inghilterra, a Londra, ero una persona molto attiva, andavo in bicicletta al lavoro e viaggiavo. Da allora la mia vita è cambiata totalmente e non è stato facile arrivare alla diagnosi di long Covid”, ha spiegato Francesca ai microfoni del collega Salvo Catalano.

Francesca ha 36 anni e con il compagno Dario stavano comprando casa a Londra, lì avrebbero voluto fare famiglia e invece nell’estate del 2022 sono dovuti tornare da dove erano partiti, in Sicilia, a Linguaglossa. Lui, media analyst che aveva una carriera ben avviata, ora si occupa di lei, con tanto amore ed ammirevole dedizione. Dario ha messo da parte i propri impegni per stare accanto a Francesca. Insieme affrontano il cambiamento e la sofferenza con tanta dignità e una straordinaria forza d’animo.

Il long Covid ha portato sintomi sempre più invalidanti, dolori neuropatici, una miocardite, emicrania, geloni e una stanchezza che impedisce a Francesca di avere una normale quotidianità e persino di trascorrere dei momenti di spensieratezza con gli amici: “Il sintomo peggiore che mi ha colpito sono i vuoti di memoria, una nebbia cognitiva, a volte non riesco ad articolare un pensiero e a capire ciò che mi viene detto”.

Il servizio trasmesso da Tagadà riassume in modo chiaro e significativo il calvario di Francesca e alla fine viene mostrata la visita semestrale presso l’Unità Operativa della Terapia del Dolore, a Taormina. La ragazza ha provato tante terapie ma l’unico aiuto è arrivato dalla cannabis terapeutica: “I dolori non scompaiono e la fatica neanche, ma diventano almeno più sopportabili”. “La sintomatologia che accusa Francesca, cioè il long Covid – spiega il dott. Bova, stimato responsabile del Centro per il Dolore del San Vincenzo – è refrattaria a tutte le terapie in atto praticate, sia per inefficacia terapeutica di alcune terapie, ed in altri casi per i gravi effetti collaterali“.

Francesca ha avuto accesso alla terapia con cannabis ma in tutti i consulti medici che ha avuto in questi anni ha raccontato che le veniva puntualmente detto: “E’ stato il vaccino, sei solo giù, devi solo prendere dei farmaci antidepressivi”. “Ma la verità è che nessuno sa in Italia quanti pazienti sono affetti da long Covid, quanti siamo. Nessuno ci ha mai contati”. CLICCA QUI E GUARDA IL SERVIZIO SU FRANCESCA E IL MISTERO DEL LONG COVID

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