HomeEditorialiSalvini prepara l'addio alla Lega: è la mossa della disperazione

Salvini prepara l’addio alla Lega: è la mossa della disperazione

Cannoneggiato ormai un giorno sì e l’altro pure da Giorgia Meloni ma prima ancora dai suoi colleghi della Lega, Matteo Salvini prova a sfuggire all’orizzonte che appare sempre più inesorabile dell’oblio politico e di una segreteria che traballa. I tempi della Lega al 34% sono lontani, quasi remoti, oggi è il momento di una Lega all’8% che rischia di crollare anche sotto quella soglia di sopravvivenza vicina al 10%. E allora eccola la mossa della disperazione, sapendo che in caso di flop all’Europa scatterà per lui la valigia e gli verranno tolte le chiavi del Carroccio.

Secondo quanto riporta il Foglio, il ministro dei Trasporti e vicepremier avrebbe depositato il logo di un nuovo partito, o movimento, o forza politica alternativa alla Lega. Il marchio registrato è “Italia Sicura”. Uno slogan pronto da usare in caso di scissione con il suo partito, soprattutto in caso di un’estromissione dalla leadership. E’ una scialuppa di salvataggio insomma. A seguire Salvini in questa nuova eventuale avventura politica, sarebbero i suoi fedelissimi – riferisce il Riformista, giornale di Matteo Renzi – la cerchia più stretta: il Foglio fa i nomi di Claudio Durigon, Andrea Crippa, Luca Toccalini, Andrea Paganella, Roberto Marti, Susanna Ceccardi, Andrea Cecchetti. E insieme a loro i semplici militanti più legati a Salvini, pronti a scindersi dalla Lega.

Il percorso sembra abbastanza chiaro, con Salvini che ha la consapevolezza di una tornata di voto, le Europee, che ha un’alta probabilità di decretare il capolinea della sua parabola politica al vertice della Lega, dove il malumore cresce, avanza e galoppa da tempo. E da qui la mossa per tentare di ribaltare il quadro. Un nuovo partito ad immagine e somiglianza del Capitano. Da capire poi quanto potrà pesare in termini elettorali questo partito e come punterà a ritrovare consensi che sembrano persi irrimediabilmente. Sembra di rivedere proprio il film politico di Renzi, che dopo l’addio al Pd, che aveva portato al 40%, scelse di fare un nuovo partito e oggi veleggia attorno al 3% con Italia Viva, costretto a cercare alleanze in giro per il Paese per tentare di sbarcare il lunario del 4% alle Europee. Da Matteo a Matteo, la storia si ripete.

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