HomeEditorialiGod Bless America: Trump verso la nomination. Non lo fermano più

God Bless America: Trump verso la nomination. Non lo fermano più

Donald Trump è pronto a diventare il candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti. L’incoronazione è questione di ore, nel “super martedì” americano. La Corte Suprema degli Stati Uniti ha rimosso l’ultimo ostacolo respingendo all’unanimità la sentenza di un tribunale del Colorado che aveva dichiarato l’ex presidente ineleggibile per le sue azioni durante l’assalto al Campidoglio, stabilendo che uno Stato non può prendere una simile decisione.

La decisione della Corte è arrivata alla vigilia del Super Tuesday, quando in 15 Stati, tra cui il Colorado (nord-ovest), andranno in scena le primarie per le elezioni presidenziali di novembre, e sarà – a meno di improbabili colpi di scena – la spinta finale verso la candidatura di Trump alla Casa Bianca contro Biden.

Quattro anni dopo la sconfitta bruciante contro Joe Biden e le polemiche roventi ma soprattutto gli strascichi giudiziari legati ai fatti di Capitol Hill, Trump avrà la sua rivincita. E sarà il primo a potersi ricandidare dopo il ko nella precedente tornata elettorale. Stavolta la situazione sembra decisamente diversa rispetto al 2020 e Trump sente odor di zebra nella Savana. La sinistra è in crisi e Biden non brilla, anzi sembra in caduta libera nella considerazione generale che hanno di lui gli americani.

L’impressione è che Trump vada a passo spedito verso il ritorno alla Casa Bianca. Non lo fermano più, a meno di fatti al momento improbabili o ulteriori colpi di scena sulle questioni extra-politiche che hanno martellato sino a questo momento l’ex presidente americano. E si va verso una nuova fase nella politica internazionale, che già si trova sui “carboni ardenti” e farà i conti con l’imprevedibilità di una figura politica assai più ingestibile e vulcanica rispetto al mite Biden. Non è difficile immaginare che all’orizzonte ci sia un cambio di scenario sull’Ucraina, dove Trump si dice certo di poter mettere fine alla guerra addirittura in 24 ore: ma a quali condizioni? E quale sarà la sua posizione rispetto alla Russia e a Vladimir Putin? C’è poi il fronte di un confronto che si preannuncia aspro con la Cina, nemico degli americani nelle politiche di sviluppo per i prossimi decenni, e bisognerà aspettarsi un’America che tornerà a fare la voce grossa al cospetto di un’Europa che, invece, mai come in questo momento è debole, non ha una linea comune e rischia di essere “cannibalizzata” da un lupo come Trump. Attenzione, infine, anche alla Corea del Nord e alle scintille che potrebbero riaccendersi tra il Tycoon e “Ciccio” Kim. Trump sta tornando ed è una “pentola a pressione” che riemerge proprio nel momento in cui il mondo è alle prese con una pesante spirale di guerre, tensioni e ingovernabilità. God Bless America, Dio benedica gli Stati Uniti ma stavolta anche il resto del pianeta.

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