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Ciao Francesca, sei stata una grande signora

TAORMINA – Domenica 3 marzo 2024 è una di quelle date che si consegneranno in modo amaro al libro della storia della Città di Taormina e ai ricordi della nostra vita. La scomparsa di Francesca Gullotta è una di quelle notizie che non vorresti mai apprendere e che si fa fatica a raccontare.

Da tempo lottava contro un brutto male, era consapevole del destino a cui stava andando incontro ma lo ha fatto a testa alta, senza mai piangersi addosso, con una forza d’animo esemplare. Ha lottato e non si è mai arresa, se n’è andata in silenzio e ha ragione Mario Bolognari nel suo ricordo di Francesca quando evidenzia che “non voleva mai disturbare e persino in questi giorni di sofferenza ha cercato di rimanere ottimista e il più possibile autonoma”. E’ rimasta “schiva e discreta” sino all’ultimo. Ha spento i riflettori sulla sua vita con tanta dignità.

Francesca Gullotta l’abbiamo conosciuta tanto tempo fa, negli Anni Novanta, quando il direttore di TN24 non era ancora il giornalista Emanuele Cammaroto ma un giovane studente del Liceo Classico a Santa Teresa di Riva, dove lei insegnava Filosofia. Insieme a lei capitava spesso di tornare a casa, con il passaggio in macchina per Taormina. Lei già allora era assessore della Giunta Bolognari e raccontava con passione e semplicità le iniziative che portava avanti per Taormina. Non si autocelebrava mai, era sempre orgogliosa di poter servire la sua comunità.

Era questa Francesca Gullotta, una donna che si è messa al servizio degli altri, esemplare nel modo di essere e di fare. Al di là della retorica e dell’enfasi di circostanza che si usa spesso in questi casi, Francesca lascia davvero un vuoto che difficilmente potrà essere colmato, nel cuore di tutti quelli che l’hanno conosciuta e apprezzata e in una Taormina senz’anima, che ha smarrito il senso vero e profondo dei rapporti umani.

Non occorre rimarcare che Francesca Gullotta è stata una donna di grande garbo e dolcezza, sempre solare, esempio di nobili valori umani e morali. Lei quei valori e tutto quello che è stato lo ha dimostrato sul campo, lo ha donato agli altri. Con i suoi insegnamenti sono cresciute intere generazioni di studenti, ai quali ha trasmesso il suo grande amore per la filosofia, l’importanza del sapere e una passione che ancora adesso era sempre quella del primo giorno. Un giorno le confessai che ai tempi del Liceo era stata una “fortuna” non averla come insegnante, perché altrimenti l’abilità nell’ars oratoria non mi sarebbe bastata e il 9 in pagina in Filosofia lo avrei visto con il binocolo. Era una donna dolce ma nel lavoro rigorosa, indossava la maschera della persona severa e pretendeva il massimo dai suoi studenti. Aveva ragione, perché quella pretesa poi diventava un lascito prezioso per preparare al meglio i ragazzi e le ragazze ad affrontare la vita. Ed il Liceo è stato la prima grande palestra di vita per tutti quelli che siamo cresciuti lì.

In politica è stata assessore e anche candidato sindaco (nel 2013, ndr), e in una città che non ha mai avuto una donna come primo cittadino, quella fascia tricolore lei l’avrebbe potuta indossare. Aveva la stima della gente, possedeva tutti i crismi necessari sul piano della preparazione, un alto livello culturale e delle impeccabili qualità umane. Ha fatto altre scelte, con grande devozione politica in particolare per Mario Bolognari, al quale ha sempre dato prova di grande lealtà e ammirazione. In politica come nella vita in generale è stata altruista, forse a volte anche troppo.

Ha scelto di servire la sua Taormina sino all’ultimo, anche quando la malattia stava avanzando e la fine si avvicinava. Non si è voluta dimettere. E’ rimasta in Consiglio comunale, da capogruppo dell’opposizione, ha lottato con una caparbietà incredibile.

Quelli che rivestiamo un ruolo pubblico, ciascuno nel proprio ambito, siamo tutti personaggi di questo tempo ma lei è stata un personaggio a modo suo, senza mai volerlo essere, non amava i riflettori e combatteva gli eccessi dell’ego e le esasperazioni dell’apparire. Si è occupata dei problemi del nostro tempo con grande generosità, ha aiutato le persone che avevano bisogno. Lei c’era sempre e comunque come c’è stata nel periodo dell’emergenza Covid.

Ci siamo sentiti sino a pochi giorni fa con Francesca. Non ci siamo mai persi di vista, esternava la sua amarezza per come vanno le cose in città, pensieri e riflessioni che lasciamo alla sfera privata ma che rappresentavano in modo corretto questa stagione del paese. Si è informata sino all’ultimo sulle vicende di Taormina, l’ultima crisi l’ha sopraffatta e adesso è l’ora triste della dipartita.

Francesca Gullotta è in viaggio verso il Regno di Dio. L’aspetta un posto in Paradiso. Si consegna all’eternità, da stasera veglierà su Taormina dal giardino degli angeli.

Noi qui la ricorderemo con quel suo dolce sorriso e la salutiamo con un pensiero semplice, forse banale, ma carico d’affetto. “Ciao Francesca, sei stata una grande signora. E’ stato un privilegio incontrarti. Ti porteremo per sempre nel nostro cuore“. R.I.P.

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