HomeEditorialiCentrosinistra al bivio: corsa a 4 per la sfida a Meloni

Centrosinistra al bivio: corsa a 4 per la sfida a Meloni

Il centrosinistra in Italia si avvicina al momento delle verità che va a coincidere con le prossime elezioni Europee e si prospetta una corsa a tre per la leadership della coalizione anti-Meloni & Salvini. Elly Schlein, Paolo Gentiloni, Giuseppe Conte e Maurizio Landini.

L’attuale segretaria del Partito Democratico si giocherà alle Europee del 2024 la sua poltrona e di riflesso la chance di correre per Palazzo Chigi alle future elezioni Politiche. Il suo “no” all’invito di Giorgia Meloni a salire sul palco di Atreju è parso un chiaro segnale di sfida. I sondaggi raccontano le fatiche infinite del Pd e non stanno dando riscontri esaltanti alla Schlein, anche perché si trova a dover fronteggiare il “fuoco amico” di un partito che si è abituato alle sconfitte e alla lite perenne tra le sue varie anime. La “gatta da pelare”, tutta interna al Nazareno, si chiama Vincenzo De Luca, con il governatore della Campania che cannoneggia un giorno e l’altro pure l’attuale classe dirigente dei democratici. De Luca non nasconde più le sue velleità di prendere la guida del Pd e diventa a questo punto il vero ostacolo sulla strada di Schlein per consolidare la sua guida politica dei dem. Ma Schlein, al netto delle difficoltà che sta trovando e di una sua segreteria che sin qui non ha affatto entusiasmato, ha dalla propria parte il vento favorevole di un quadro politico ed una fase storica in cui da più parti si ritiene che debba essere proprio una donna a contrastare Giorgia Meloni.

E poi, in casa Pd, potrebbe esserci il rientro da Bruxelles di Paolo Gentiloni, che viene visto come il potenziale federatore della coalizione che dovrà contrapporsi al centrodestra e rappresentare un’alternativa di governo. Gentiloni è già stato a Palazzo Chigi, conosce la “macchina” e ha dalla sua l’esperienza nell’esecutivo UE che ha rafforzato la sua posizione e i rapporti con i salotti che contano.

Chi non ha rinunciato al sogno di tornare a Palazzo Chigi è Giuseppe Conte, che però per riuscire in questa impresa dovrebbe superare il Pd alle Europee. Difficile che accada ma l’obiettivo al quale lavora il capo politico dei Cinque Stelle è dichiaratamente questo. Conte lavora ai fianchi di Maurizio Landini e spera che una mano ai grillini possa arrivare dall’attuale segretario della Cgil, anche per aprire una nuova crisi post-voto nel Pd.

Landini, a sua volta, è il nome che circola sempre più insistentemente per il futuro di un centrosinistra tutto a trazione anti-Meloni. Scenderà in campo in politica? Possibile, probabile, intanto il sindacalista arringa la folla e porta i lavoratori in piazza per contestare l’operato dell’attuale governo. Prove tecniche di sfida a Meloni e Salvini in una nuova veste.

I favoriti sono proprio Landini e Gentiloni. Entrambi però hanno un problema da risolvere. Landini avrebbe difficoltà a tenere unito il campo largo con i moderati che hanno altre idee. Gentiloni avrebbe lo stesso problema ad incassare il gradimento dell’ala più radicale, che preferirebbe un nome “alla Landini”. Ecco perché alla fine non sarebbe una sorpresa se piuttosto dovesse spuntarla Elly Schlein.

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