HomeAperturaGUERRA O PACE: IL NOSTRO DESTINO NELLE MANI DI ABRAMOVICH? MEDIAZIONE INATTESA

GUERRA O PACE: IL NOSTRO DESTINO NELLE MANI DI ABRAMOVICH? MEDIAZIONE INATTESA

Al tramonto del ventottesimo giorno di guerra, il conflitto russo-ucraino si allontana da una prospettiva (immediata) di pace, con l’Ucraina che chiede alla Nato di inviare armi offensive: la Germania è pronta a fornire altri 2mila lanciarazzi a Kiev. La Russia sottolinea, a sua volta, che utilizzerà armi nucleari solo se la sua stessa esistenza dovesse essere minacciata, ma gli Usa replicano: “Non è così che si comporta una potenza nucleare responsabile”. Secondo il presidente americano, Joe Biden “l’uso di armi chimiche da parte di Mosca è una minaccia reale”. Putin, intanto, avverte l’Europa: “Non accetteremo pagamenti in dollari o euro per il gas”. Ed il sindaco di Irpin lancia una inquietante notizia: “Le truppe russe hanno usato bombe al fosforo”.

In questo clima ad altissima tensione c’è però anche una notizia a sorpresa che fa ben sperare. Gli Stati Uniti non hanno imposto sanzioni sul magnate Roman Abramovich su richiesta di Volodymyr Zelensky: il presidente ucraino ha chiesto infatti a Joe Biden di attendere per le sanzioni in quanto l’oligarca potrebbe giocare un ruolo nel facilitare i negoziati di pace con la Russia. Lo riferisce il Wall Street Journal citando alcune fonti.

All’inizio di marzo i funzionari del Dipartimento del Tesoro americano avevano messo a punto una bozza di sanzioni per punire Abramovich in seguito all’attacco della Russia all’Ucraina. Al momento di annunciarle, però, il Consiglio per la Sicurezza Nazionale ha detto al Tesoro di attendere. Dietro la richiesta, riporta il Wall Street Journal, c’era il consiglio di Zelensky a Biden di attendere nell’imporre sanzioni ad Abramovich in quanto l’oligarca avrebbe potuto essere un importante intermediario con la Russia nell’aiutare a negoziare la pace.

Il ritardo degli Stati Uniti nel sanzionare Abramovich è una piega inattesa nella strategia dell’Occidente di punire i ricchi oligarchi con legami con il Cremlino per punire Putin. Anche se diversi oligarchi si sono espressi contro la guerra, Abramovich – da sempre vicino a Putin – è l’unico ad aver pubblicamente detto di tentare di spingere Mosca a trovare una soluzione pacifica al conflitto. Riuscirà Roman Abramovich a convincere Vladimiro il Matto ad accettare una trattativa e a fargli mettere fine alla guerra in Ucraina? Lì dove hanno fallito sinora tutti i Capi di Stato, negoziatori e diplomatici del mondo intero, riuscirà invece il presidente del Chelsea a sbloccare la questione? Le prossime ore potrebbero essere già decisive.

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