HomeEditorialiSanremo, come ti sei ridotto: dai big alla farsa dello spacca tutto

Sanremo, come ti sei ridotto: dai big alla farsa dello spacca tutto

In un Paese pieno di problemi, di cosa da fare e alle quali pensare, si dovrebbe parlare di altro. Ma si sa che l’Italia a febbraio si ferma perché c’è Sanremo e tutto passa in secondo piano, compreso “l’importantissimo” caso Cospito. Per troppa stima della nostra intelligenza non apparteniamo al popolo di quelli che seguono il Festival di Sanremo, non lo guardiamo e non ce ne frega nulla. Lo si poteva apprezzare forse un tempo, quando all’Ariston andavano in scena le canzoni vere, quelle che poi diventavano un piacevole tormentone e restavano nella memoria e nell’aria per anni. C’erano grandi artisti, degni di essere chiamati big con la B maiuscola, e la conduzione era affidata a professionisti del calibro di Pippo Baudo e Mike Bongiorno. Stamattina ci svegliamo e apprendiamo che nella prima serata del Festival di Sanremo, condotto da Amadeus e Chiara Ferragni (Pippo e Mike, perdonate la Rai per come si è ridotta…) si è compiuta una vera e propria devastazione sul palco per mano di tale Blanco, che in preda alla “sindrome di Bugo” – tra i fischi di disapprovazione del teatro – pare si sia fatto venire una crisi di nervi perché non sentiva la sua voce.

Siamo andati a guardare questa scena e c’è da ridere o piangere, a seconda dei punti di vista. Non occorre chissà quale slancio di perspicacia per capire che con molta probabilità si trattava di una messa in scena combinata, una farsa studiata a tavolino per far alzare gli ascolti.

Qualcuno ha fatto notare che Blanco fosse lì a cantare il suo ultimo singolo che s’intitola L’Isola delle Rose e casualmente (o forse no) il videoclip annesso mostra già una scena in cui Blanco si dispera in un cespuglio di rose, brandendone alcuni esemplari e poi sdraiandosi accovacciato su di esse, in segno di disperazione amorosa. Quelle rose lì, peraltro, erano state piazzate intorno a lui proprio a fare da scenografia del brano sul palco dell’Ariston. Non era il classico ornamento che viene allestito all’Ariston.

Il giovane trapper che aveva vinto la scorsa edizione in coppia con Mahmood questa volta, i “brividi” lungo la schiena li ha fatti venire alla gente costretta a vedere uno spettacolo di follia e idiozia allo stato puro. A mezzanotte Blanco risale sul palco (dopo essersi già esibito in coppia con Mahmood con il brano dello scorso anno) per cantare L’isola delle rose, nuovo singolo. C’è un problema tecnico, gli auricolari non “ritornano” la sua voce e il cantante, semplicemente, inizia a prendere a calci i vasi di fiori sul palco, distruggendo la scenografia. A un certo punto si tocca l’orecchio quasi a chiedere scusa. “Non mi sentivo in cuffia e allora ho voluto comunque divertirmi, bisogna divertirsi, la cosa bella della musica è divertirsi, non bisogna sempre seguire uno schema”.

“Mi sono divertito”. Ma ci rendiamo conto? Un’esaltazione nazionalpopolare del cretinismo allo stato puro, che va in onda davanti a milioni di telespettatori. E’ lo stesso Festival per il quale sono state fatte per giorni supercazzole di destra e di sinistra perché non era opportuno far parlare il presidente dell’Ucraina, Zelensky, ma in compenso è meglio far vedere ai ragazzi un tizio che devasta tutto e lancia ai giovani il messaggio che “bisogna divertirsi”. Sfasciando tutto ovviamente. Una perla da Rai Educational.

“Capita, gli è partita la sciabbarabba”, diceva Amadeus, visibilmente imbarazzato. E dopo che il giovane “artista” bresciano si era “divertito”, a ripulire la scena è arrivato Gianni Morandi. Un mostro sacro della canzone italiana ridotto a rimediare ai danni di un rampante signor nessuno. Ma non è finita qui perché a fine serata Amadeus ha poi annunciato che Blanco non avrebbe cantato perché “non ci sono le condizioni”, tra gli applausi del pubblico in sala, e anche di quelli da casa. Non è dato sapere se la decisione di non tornare sul palco sia stata presa dagli organizzatori del Festival o dallo stesso cantante, magari per evitare una contestazione che si era già scatenata, nel frattempo, nella centrifuga dei social.

Alcune reazioni sulla Rete, tra le tante. «Nella vita siate sempre come Gianni Morandi, che dopo 50 anni di carriera e un’umiltà sicuramente non paragonabile a quella di Blanco aiuta a pulire il palco», ha aggiunto un’altra. «Se avesse condotto Maria De Filippi sarebbe entrata dicendo a Blanco tranquillo ti sei innervosito può succedere però non è una cosa bella adesso pulisci tutto. E noi saremmo stati fermi ventisei minuti a guardare lui che alza rosa per rosa a mani nude. Peccato», ha commentato un altro utente. Ma la reazione più eloquente è stata quella di Leonardo Pieraccioni. Il regista e attore non si è lasciato sfuggire l’occasione per pubblicare nelle sue Storie su Instagram un video pieno di ironia. «Blanco, ho una siepe da potare qui, vieni tu?», ha detto riferendosi alle aiuole di rose letteralmente distrutte dal vincitore della scorsa edizione del Festival.

Poco male. Rimane una scena ridicola che stride con la storia del Festival di Sanremo, forse avrà fatto divertire qualche imbecille, certamente non ha appassionato noi. Forse sarebbe stato meglio fermare la musica e interrompere la furia di questo tizio, accompagnarlo subito fuori e impedirgli di combinare quel macello. Era pur sempre sul palco di Sanremo e ogni tanto si dovrebbe mostrare un pò di stile e un minimo di rispetto e buona educazione. A meno che non fosse tutto programmato, finto e preparato ad arte. Un dubbio ci assale, anzi è quasi una certezza schiacciante.

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