HomeEditorialiMatteone No limits: Salvini è il Tamberi della politica italiana

Matteone No limits: Salvini è il Tamberi della politica italiana

In Italia ci sarebbe quasi da ridere se non ci fosse da piangere per l’incapacità conclamata dei vari governi di turno che si alternano alla guida del Paese, e per di più le emergenze di casa nostra passano poi in secondo piano, anzi in terzo, perchè i “cassamortari” dell’informazione italica hanno altro da raccontare e (dopo aver spremuto abbastanza il limone della guerra in Ucraina) ora cercano di alzare gli ascolti e le vendite martellandoci di notizie sulla questione israeliana.

E poi arriva lui che la spara sempre più grossa. Matteo Salvini è ormai il Giamarco Tamberi della politica italiana. Volano entrambi. Uno salta sempre più in alto nelle piste di atletica, l’altro alza l’asticella delle sue minchiate e va sempre più sù. Così l’uomo del ponte, il transalpino artificiale di Via Bellerio, adesso firma il suo capolavoro e punta sui taxi volanti.

“Stiamo ragionando a Roma di taxi volanti, che per muoversi a Roma è l’unico modo per arrivare in tempo visti i taxi camminanti”, ha annunciato il Ministro alle Infrastrutture Salvini sul palco di una riunione degli Stati Generali dell’Intelligenza Artificiale. “A Milano qualcuno ritiene che le auto siano un pericolo e che bisogna venire a lavorare solo in monopattino e in bicicletta: Milano è la capitale del lavoro, lasciateci lavorare”, ha aggiunto. E d’altronde Salvini, che di lavoro se ne intende, ha espresso bene il concetto, dal problema alla soluzione.

Ci viene da sognare un mondo migliore e la tecnologia tanti sogni li ha realizzati sul serio, ha interpretato la fantasia umana e l’ha resa propellente di uno straordinario progresso reale e lo farà ancora. Così il buon “Matteone” No Limits Salvini, con una mano ostenta con fierezza il plastico del Ponte sullo Stretto, con l’altra lancia la ChatGPT sul suo smartphone e magari tra qualche giorno lo vedremo parlare in Cinese o in Arabo, ed è la volta dei taxi volanti, la prossima panacea dei mali nell’Italia che è diventata un gran bordello e ha bisogno di una svolta totale.

La viabilità è un gran casino? Le strade sono caotiche, piene di buche, franate e senza neanche la segnaletica? Non c’è sicurezza? I pedoni rischiano un giorno sì e l’altro pure di essere investiti e uccisi perché la sicurezza latita? No problem. Bypassiamo la questione, lasciamo perdere le strade e consegniamole ai ratti, alle blatte e ai cinghiali così la Natura potrà sfogarsi un pò. Noi passiamo ai taxi volanti per andare al supermercato, dal dottore o dal parrucchiere. Ve la immaginate un’Italia piena di taxi volanti, senza più la rottura di scatole per la politica di dover riparare le buche e senza la scocciatura di perdersi nel traffico?

Intendiamoci, i taxi volanti li faranno davvero. Il futuro della mobilità è nel cielo. A dircelo sono moltissimi studi e analisi di mercato che prefigurano entro pochi anni un mondo popolato di taxi volanti e altri velivoli elettrici a decollo e atterraggio verticale (eVTOL).

Tra questi si vuole ritagliare una fetta di mercato, ad esempio, anche il gruppo automobilistico Stellantis che ha già preparato l’ultima evoluzione del suo Midnight eVTOL sviluppato con l’americana Archer e pronto alla commercializzazione già nel 2025. Si va verso una sorta di grande drone elettrico per trasporto persone che a fine 2022 ha già effettuato la prima transizione dal volo verticale a quello orizzontale. L’obiettivo è quello di garantire voli di andata e ritorno su tratte di 30 km con un tempo di ricarica di 12 minuti con a bordo un pilota e quattro passeggeri con i rispettivi bagagli, tipicamente in ambiti urbani.

Ma Salvini si è chiesto se si tratta di una tecnologia che sarà per tutti o solo per pochi? Noi il dubbio, che tende alla quasi certezza, è che almeno per qualche annetto i taxi volanti se li potranno permettere soltanto quelle con le tasche piene di soldi. Ma di che parliamo Matteone? E allora, nel frattempo, è meglio di parlare dei problemi quotidiani, da affrontare e risolvere. E che non troveranno mai una svolta a suon di slogan. Fatti, non salvinate.

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