HomeEditorialiL'intelligenza artificiale, le salvinate e Topo Gigio: così ci estingueremo

L’intelligenza artificiale, le salvinate e Topo Gigio: così ci estingueremo

“L’errore da non commettere riguardo l’intelligenza artificiale è dire di no al futuro per paura: il mondo va avanti, a partire da Usa e Cina. Ribadisco la necessità di investire e scommettere sulla IA, regolamentandola adeguatamente ma senza bloccarne le potenzialità, che sono straordinarie in tutti i campi, a partire da quello della gestione delle infrastrutture. Le startup vanno sostenute e le imprese vanno accompagnate in questo cambio di paradigma, l’Italia e l’Europa non possono rimanere indietro”.

Così Matteo Salvini, dopo averci regalato di recente un surreale video (tarocco) in cui si serviva dell’IA e parlava in francese meglio di Macron, si conferma un sostenitore a spada tratta dell’intelligenza artificiale. E’ lo specchio italico di un Paese (ma si va oltre i confini nazionali) che appena vede una novità ci si butta a capofitto, con la bava alla bocca e la frenesia di un bambino. E chi se ne frega dei pro e dei contro.

Salvini sogna un mondo migliore con l’intelligenza artificiale. In fondo viviamo in un mondo che scarseggia di grandi menti e anche la sua non è un vanto per l’umanità. E allora, forse, dovrebbe riflettere o sforzarsi di contare almeno sino a dieci di fronte ad un esempio calzante di come bisogna maneggiare con molta cautela la materia dell’IA.

Qualche giorno fa è apparso nella centrifuga dei social un video del conquistadores pecoreccio Andrea Giambruno, ormai ex compagno della premier. “Giorgia Meloni mi ha lasciato, vi potreste chiedere se sono triste. Ma la verità è che non lo sono per niente, anzi”. A parlare era – o almeno così sembrava – era Giambruno. E invece no, era un fake perfetto del “real” Giambruno. All’improvviso è apparso, insomma, un filmato che attirava l’attenzione degli utenti, specie in un momento dove l’interesse dell’italietta gossippara è concentrata sulla Meloni family. Eppure “gaffe man” Giambruno non ha mai fatto quelle dichiarazioni, lui per una volta non c’entra niente e non si trattava neppure di un fuori onda di Striscia la Notizia.

Era veritiera soltanto la frase finale del video: “Sono finto e sono stato generato con l’aiuto dell’Intelligenza Artificiale”. L’avatar è stato creato da un utente che si presente come Elvis Tusha, per un motivo preciso: sensibilizzare e attirare l’attenzione sulla pericolosità dell’I.A. se utilizzata in maniera non corretta.

“Immaginate – diceva ancora il Giambruno “artificiale” – quanti danni avrei potuto fare se mi avesse fatto dire qualcosa di sbagliato, o addirittura se avesse utilizzato la faccia di Giorgia… ipoteticamente potrebbe anche dichiarare guerra a chiunque, e poi vaglielo a spiegare che era tutto per finta”. In seguito il creator ha spiegato di sentirsi impaurito dalla scelta del governo di far guidare la Commissione algoritmi, a Giuliano Amato. Tusha sostiene (e come dargli torto) che la questione è urgente, e c’è bisogno di leggi che arrivino in maniera tempestiva per regolamentare un fenomeno che ormai si evolve in maniera così rapida a sfuggire al controllo umano.

“Mitigare i rischi di estinzione causati dall’intelligenza artificiale dovrebbe essere una priorità globale, così come viene fatto per altri rischi su scala sociale come le pandemie e la guerra nucleare”. Salvini neanche lo sa ma con questo comunicato a firma di 350 scienziati e ingegneri impiegati nel campo dell’IA e pubblicato dalla no-profit Center for AI Safety, i massimi esperti del settore sono tornati a parlare dei rischi connessi allo sviluppo sempre più avanzato dell’intelligenza artificiale: non più soltanto deep fake e perdita di posti di lavoro, ma addirittura la scomparsa della nostra specie.

Tra i firmatari della sinistra lettera aperta spiccano nomi di rilievo, i leader delle principali compagnie di IA come Sam Altman, direttore esecutivo di OpenAI, Demis Hassabis, stesso ruolo in Google DeepMind e Dario Amodei, alla guida della startup statunitense di IA Anthropic. Ci sono inoltre Geoffrey Hinton e Yoshua Bengio, vincitori di un Turing Award (l’equivalente del Nobel per gli scienziati informatici) e considerati pionieri dell’intelligenza artificiale per i loro studi fondamentali sulle reti neurali, i modelli per l’elaborazione di informazioni alla base dell’apprendimento nei sistemi di riconoscimento facciale, di guida autonoma e degli assistenti sociali, solo per citare alcuni tipi di IA.

L’appello – come ha evidenziato Focus -, tenuto volutamente stringato per non entrare nello specifico sulle singole minacce e far così aderire il massimo numero di scienziati, si inserisce in un clima di generale preoccupazione per il rapidissimo avanzamento di alcuni tipi di IA, come i modelli linguistici di grandi dimensioni tipo ChatGPT. Si teme, insomma, che lo sviluppo senza regole dei software usati per questo ed altri chatbot concorrenti possa portare a usare l’intelligenza artificiale per diffondere disinformazione e propaganda, creando disordine nelle istituzioni e disgregazione sociale. Ecco perché una riflessione è d’obbligo ma bisogna comprendere molto bene tutti gli aspetti della vicenda.

E il governo, Salvini compreso, che fa? Si affida a Giuliano Amato, lo chiama e lo mette al timone di una commissione, voluta fortemente dall’esecutivo Meloni. “È cruciale analizzare a fondo l’utilizzo, lo sviluppo e le ricadute dell’intelligenza artificiale nel settore editoriale e dell’informazione – ha detto l’esponente del governo con la delega all’editoria – Di qui la scelta di istituire un Comitato presso il Dipartimento per l’informazione e l’editoria formato da esperti e professori universitari che studierà l’impatto di questa tecnologia sul mondo del giornalismo e delle news”. Parole e musica del sottosegretario Alberto Barachini: presidente della Commissione sull’Intelligenza Artificiale sarà Amato.

Ricapitolando: Salvini tifa per l’Intelligenza Artificiale, predica che bisogna studiarla e poi il governo (di cui fa parte ed è il secondo esponente più importante) istituisce una Commissione e a chi ne affida la presidenza? A Giuliano Amato, 85enne politico di lungo corso e indiscusso giurista che non c’entra niente con una questione del genere e, al netto degli aspetti giurisprudenziali, non conosce l’abc di questioni di informatica. Ed è un pò come immaginare Elvis Tusha che domattina viene nominato presidente della Corte Costituzionale o Elon Musk che dopodomani affiderà la direzione di “X” a Neanderthal. Viva Topo Gigio e le Salvinate. Si salvi chi può.

ARTICOLI CORRELATI

POTREBBE INTERESSARTI

SEGUICI SUI NOSTRI SOCIAL

35,880FansMi piace
14,200FollowerSegui
My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.