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Caso Munnia, ecco le motivazioni del recesso. Altra relazione per Lo Presti…

TAORMINA – La Giunta comunale di Taormina ha formalizzato lunedì scorso l’uscita anticipata dalla convenzione tra i Comuni di Taormina e Zafferana Etnea che disciplinava per 33 ore settimanali il rapporto del vicecomandante della Polizia locale, Alessandro Munnia, alle dipendenze ente taorminese. Queste le motivazioni dell’atto di “recesso unilaterale” disposto dall’esecutivo del sindaco Cateno De Luca.

“…La convenzione n.175 del 25 maggio 2023 – scrive la Giunta – all’articolo n.8 prevede l’istituto del recesso unilaterale, con un preavviso di almeno 30 giorni. Questo ente ha avviato apposita procedura di mobilità per l’assunzione di quattro agenti di Polizia locale, a tempo pieno e indeterminato, presso il Comune di Taormina. Alla luce delle recenti note vicende, anche a mezzo stampa, che hanno riguardato l’ispettore capo di Polizia locale, Alessandro Munnia, essendo venuto meno, tra l’altro, il necessario rapporto di fiducia, quindi questo ente intende avvalersi del citato articolo 8, che consente all’ente di poter recedere unilateralmente dalla relativa convenzione…”.

Il recesso unilaterale dalla convenzione avrà decorrenza dal 1 Aprile 2024. L’atto verrà adesso notificato all’ispettore capo Munnia.

E sul “caso Munnia”, al Comandante della Polizia locale, Daniele Lo Presti è stata ora chiesta dalla Giunta taorminese una relazione: un’altra, che si aggiunge a quella ordinata sempre dall’esecutivo per la questione dei carri sequestrati e multati la domenica di Carnevale, l’11 febbraio scorso.

La Giunta – su proposta del responsabile del procedimento, il segretario generale Giuseppe Bartorilla (firmatario anche della convenzione n.175 del 25 maggio 2023, ndr) e del vicesindaco Giuseppe Sterrantino – ha incaricato, inoltre, Lo Presti di “…relazionare entro e non oltre 15 giorni dalla notifica, in merito all’accumulo delle ore di lavoro straordinario dell’Ispettore Capo, Munnia, ed in riferimento al relativo sollecito per il rimborso spese di cui alla nota del 2 febbraio scorso, a firma di quest’ultimo…”.

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