HomeAperturaVento di guerra, Italia schiera portaerei contro la Cina

Vento di guerra, Italia schiera portaerei contro la Cina

Soffia sempre più forte il vento della guerra sul mondo. In Ucraina si continua a combattere tra la resistenza di Kiev e l’invasore russo ma si va oltre. Proprio Mosca provoca su più fronti l’Occidente con un jet nello spazio aereo in Estonia e altre grandi manovre nel Mediterraneo, davanti alle coste della Sicilia. E adesso l’Italia lancia segnali che vanno nella direzione di un quadro internazionale sempre più teso.

La flotta italiana sarà in prima fila anche contro la Cina, oltre che contro la Russia, in linea col debordamento della NATO nel Pacifico, fuori dal tradizionale scacchiere europeo. Fra alcuni mesi è prevista una grande missione della squadra della portaerei Cavour in Estremo Oriente. Lo ha confermato il sottocapo di Stato Maggiore della Marina italiana, ammiraglio Giuseppe Berutti Bergotto, intervenendo a un convegno all’Università Cattolica di Milano: «Tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024 la nostra Marina invierà una squadra portaerei nella regione dell’Indo-Pacifico per operare con gli alleati. Navigherà fino al Giappone, prendendo poi la via del ritorno. La formazione comprenderà la portaerei Cavour e il naviglio di scorta, cioè un cacciatorpediniere, una fregata e un rifornitore di squadra».

A breve, verrà inviata nelle medesime acque una singola nave in avanscoperta: «La missione verrà preceduta dall’invio nel Pacifico del pattugliatore d’altura Morosini, che compirà una crociera addestrativa di 4 mesi». La Cavour porta i nuovi caccia F-35 e la sua missione è legata al contenimento della Cina, che espande le sue forze aeronavali e occupa isole nevralgiche come le Spralty e le Paracel, senza contare una base a Gibuti, allo sbocco del Mar Rosso, adiacente a una base americana e a una italiana. La nostra portaerei e le sue navi di scorta salperanno verso la fine dell’anno, in data imprecisata. Dipenderà dai tempi necessari a organizzare una crociera che pone sfide logistiche. Pare che, per non lasciare sguarnito il Mediterraneo, si attenda l’operatività della Trieste, classificata «portaelicotteri da sbarco», ma di fatto anch’essa portaerei.

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