HomeEditorialiVannacci, bomba ad orologeria sulle Europee e...su Salvini

Vannacci, bomba ad orologeria sulle Europee e…su Salvini

Le elezioni Europee non hanno mai entusiasmato gli italiani e molti elettori diserteranno le urne, perché poi si sa che l’appuntamento non è altro che un ulteriore “poltronificio” da assegnare in sede distaccata a Bruxelles, un bel biglietto regalo per portarsi a casa comodamente 7 mila 655 euro al mese per cinque anni senza fare nulla e soprattutto con la possibilità di restare lontani da occhi indiscreti, senza neppure la “marcatura” asfissiante dei media di casa nostra, mediocri ma pur sempre indaffarati nelle vicende romane. Eppure la fase più interessante – o perlomeno quella meno noiosa – della corsa alle Europee è proprio quella che porterà al voto, con l’individuazione delle candidature. C’è da capire chi saranno i fortunati candidati che staccheranno il pass per la lunga vacanza politica, profumatamente retribuita, a Bruxelles.

Il nome che sta facendo discutere di più in questo momento è sicuramente è quello del generale dell’esercito, Roberto Vannacci. Lui smentisce il suo ingresso in politica per non farsi “bruciare”, d’altronde siamo ancora a gennaio e la corsa è lunga, ma ci sono pochi dubbi sul fatto che Vannacci alla fine scenderà in campo e a quanto pare lo farà con la casacca della Lega.

Gongola Matteo Salvini, che però rischia di ritrovarsi dentro casa una “bomba ad orologeria”. Salvini si è posto l’obiettivo ambizioso di raggiungere i Cinque Stelle ed è convinto che Vannacci potrebbe fare guadagnare al Carroccio almeno 3 punti percentuali da calare come asso nella sfida con i grillini. Vannacci potrebbe convogliare sulla Lega quei consensi della “destra più a destra” dell’attuale formazione di governo, i consensi più “scomodi” di quell’universo di estremisti che creano imbarazzi a Fratelli d’Italia e alla Lega stessa.

Già in questa fase, prima ancora di uscire allo scoperto, Vannacci è riuscito a scatenare la contesa tra la destra che lo difende e ammicca senza troppi misteri ad una sua candidatura e la sinistra che lo cannoneggia e lo accusa di “sessismo”, gli contesta quello che ha scritto nei suoi libri e di non aver preso le distanze dal ventennio di Mussolini.  

In questi casi, però si direbbe “maneggiare con cura”, perché Vannacci non entra in politica per fare la comparsa e se oggi può rappresentare una mossa a sorpresa per la Lega da giocare nella corsa per le Europee, a lungo andare potrebbe anche diventare una spina nel fianco per Salvini. D’altronde i numeri della Lega targata Salvini sono ormai in caduta libera da un bel pò di tempo, non a caso si parla con insistenza di Luca Zaia come suo successore e altrettanto non casuale è l’indaffaramento di Salvini nel garantire un altro mandato a Zaia come governatore del Veneto, per tenerlo lontano dalle mire di vertice del Carroccio. Salvini lavora per il quarto mandato di Zaia e intanto si porta in casa Vannacci, senza comprendere che in Italia va di moda la “fascinazione” elettorale dei personaggi del momento e il generale, con le sue contraddizioni e anche per la sua connotazione (politica) fortemente divisa, non sarà una semplice “cartolina” da parcheggiare a Bruxelles.

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