HomeAttualità e CronacaUnesco, monito anche per Taormina: "Difendere beni culturali dal turismo di massa"

Unesco, monito anche per Taormina: “Difendere beni culturali dal turismo di massa”

“Bisogna proteggere meglio il patrimonio culturale dal turismo di massa”. Lo ha evidenziato la direttrice generale dell’Unesco Audrey Azoulay, nel suo intervento alla conclusione dei lavori della Conferenza dell’agenzia delle Nazioni Unite per la Cultura a Napoli. La Conferenza ha prodotto una ‘carta’, dal titolo ‘Lo spirito di Napoli’, che affronta questi ed altri temi. Il monito dei vertici Unesco arriva come una “frustata” al turismo in modalità “butta dentro” in Italia, che molto spesso antepone a tutto il resto la quantità di turisti e lascia in secondo piano l’esigenza di razionalizzare i flussi e tutelare il patrimonio ambientale e culturale dall’eccessiva pressione antropica.

Il tema diventa motivo di riflessione per tutte le varie mete turistiche, in un quadro che comprende anche Taormina, capitale del movimento vacanziero in Sicilia e destinazione di riferimento nel Mezzogiorno. La Perla dello Ionio farà registrare quest’anno circa Un milione e mezzo di presenze turistiche, inerenti visitatori che pernottano nelle strutture della città ma il vero problema investe il “mordi e fuggi”, dove in questo caso si sommano almeno 2 milioni circa di persone che raggiungono la città anche solo per trascorrere qualche ora. E c’è poi la questione, di cui si parla da tempo immemore, della pressione che riguarda beni culturali come il Teatro Antico, dove per l’intero periodo estivo si svolgono numerosi spettacoli e i vari concerti che portano nel sito archeologico circa 4 mila a sera.

Azoulay ha posto l’accento, inoltre, sul tema dei cambiamenti climatici affermando che “è necessario ridurne l’impatto perché danneggiano anche il patrimonio culturale. E’ inoltre necessario proteggere meglio il patrimonio dal turismo di massa e dalla pressione urbana tutelando la popolazione, il diritto di godere della cultura e dell’identità. Dobbiamo cambiare il modo in cui i visitatori scoprono i siti incoraggiando lo slow tourism”.

In definitiva l’appello è a “ripensare l’approccio alla protezione di ogni tipo di patrimonio culturale, integrando la prospettiva e ponendo la società civile e le popolazioni indigene al centro delle nostre azioni”.

ARTICOLI CORRELATI

POTREBBE INTERESSARTI

SEGUICI SUI NOSTRI SOCIAL

35,880FansMi piace
14,200FollowerSegui
My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.