HomePoliticaTronchet: "A Taormina classe politica goffa e abietta"

Tronchet: “A Taormina classe politica goffa e abietta”

TAORMINA – Eddy Tronchet torna all’attacco dei suoi avversari in vista delle elezioni Amministrative di primavera e in una nota lancia bordate in particolare all’indirizzo della coalizione di Cateno De Luca.

“Una classe politica taorminese che si può solo definire goffa e abietta – afferma Tronchet – è stata ampiamente sopravvalutata da un elettorato molto disattento in queste ultime decadi. Esemplare appare il vuoto di potere sia politico sia amministrativo che i signori di maggioranza e di minoranza hanno saputo spalancare davanti alle realtà regionali incoraggiando personaggi esterni, pronti ad approfittarne senza indugio. Un parlamentare regionale e i suoi fedelissimi hanno puntualmente inteso le falle e le debolezze socio-politiche del tessuto taorminese e si stanno divertendo umiliando personalità locali già prive di carattere e di dignità.

“Le ultime dichiarazioni dell’onorevole De Luca – continua Tronchet – espongono chiaramente la sua visione della conquista della città. Inizialmente si fa aiutare da questi quattro ingenui, chi in buona fede, chi meno, per insediare ai posti di controllo solo e solamente i soggetti che condividono il suo progetto politico. Ma il progetto si chiama presidenza della Regione Siciliana. Non Taormina. La nostra città serve solo ed esclusivamente come trampolino di lancio. La marcia in più di cui De Luca parla è esattamente questa”.

“Dico agli elettori – scrive ancora Tronchet -: svegliatevi cari concittadini! Non è più tempo di vacillare né di delegare ad altri la risoluzione dei danni commessi dall’attuale compagine politica. Questo è il momento di scelte ponderate e attente alle nostre tematiche. Noi le conosciamo e possediamo i mezzi per risollevare Taormina dal torpore politico nel quale è sprofondata grazie agli amministratori degli ultimi venti, trent’anni. De Luca ve lo sta dicendo a chiare lettere:” Ai posti di comando io metterò chi voglio io” e non saranno taorminesi, bensì uomini suoi, di Santa Teresa di Riva, di Messina o di qualunque altro posto, ma non di Taormina. Lo sta dichiarando a lettere maiuscole. Qualcuno necessita di un’immagine più eloquente maggiormente diretta? Nel linguaggio deluchiano: vi sta già stringendo gli attributi, per quelli che ancora li hanno, fino a farvi urlare grida di dolore e piangere lacrime amare”.

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