HomePoliticaTaormina 2023, Mario sì, Mario no: le strategie del Pd

Taormina 2023, Mario sì, Mario no: le strategie del Pd

TAORMINA – Il Partito Democratico di Taormina accende i “motori” in vista delle prossime elezioni amministrative in città e comincia il suo giro di consultazioni, senza troppi clamori ma con l’intenzione di sondare il terreno su quello che sarà lo scacchiere in vista delle Comunali 2023.

La prima scelta dei democratici per le Comunali del prossimo anno è senza alcun dubbio la ricandidatura di Mario Bolognari. I dem vorrebbero riconsegnare le chiavi della città all’attuale sindaco anche per il prossimo quinquennio. C’è però ancora il punto interrogativo su quella che sarà la decisione del diretto interessato sulla propria ricandidatura. Se Bolognari correrà ancora per la sindacatura, il Partito Democratico sarà in prima linea al suo fianco e a quel punto l’obiettivo sarà quello di tenere compatta l’odierna maggioranza e aggregare anche altre figure e consensi attorno al primo cittadino.

Se, invece, Bolognari dovesse decidere di non ricandidarsi si aprirebbe tutta un’altra situazione e a quel punto lo scacchiere politico taorminese si rimescolerebbe. Ecco perché i democratici non vogliono farsi trovare impreparati e, senza interferire con le dinamiche attuali del palazzo comunali, sono già iniziate alcune riunioni, che anche in questi giorni recenti hanno avuto come luogo di riferimento un noto albergo di Taormina. Si cerca di sondare le intenzioni di chi fa parte della maggioranza ma anche di chi potrebbe decidere di non aderire allo schieramento dell’opposizione.

E se il sostegno a Mario Bolognari è incondizionato, in casa Pd si guarda con una certa ansia alle decisioni del sindaco perché se dovesse farsi da parte, l’alternativa naturale all’interno dell’Amministrazione in carica sarebbe la nomination di Mario D’Agostino. Sull’eventuale sostegno al chirurgo taorminese al momento non c’è un alto gradimento da parte dei vari esponenti del Partito Democratico. Una parte dei dem pensa ad un’alternativa: una soluzione da valutare con attenzione potrebbe essere quella di puntare su Graziella Longo (assessore e figlia del compianto sindaco Eugenio Longo). Si guarda anche a qualche nome fuori dal partito ma sempre nel perimetro politico del centrosinistra e il nome che piace molto è quello di Francesca Gullotta, figura stimata che incassa un gradimento trasversale in città.

D’Agostino, però, può contare su tre fattori importanti: il suo gruppo potrebbe avere numeri determinanti per decidere a chi far vincere le prossime elezioni ma anche a chi farle perdere; c’è poi la vicinanza della moglie, Lucia Gaberscek (presidente del Consiglio comunale) al Pd e che, tra l’altro, la vide anche in campo alle Primarie del 2019 nella consultazione per la segreteria nazionale del partito. Infine, c’è la carta dagostiniana di uno dei big del Pd taorminese che da tempo svolge un minuzioso lavoro di “pontiere” per smussare gli angoli e per creare le condizioni di un campo largo che includendo il Pd renderebbe possibile la discesa in campo dell’ex vicesindaco della Giunta Giardina.

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