HomeEditorialiSe l'alternativa è Conte, Meloni governerà per altri 15 anni

Se l’alternativa è Conte, Meloni governerà per altri 15 anni

Il mistero del reddito di Giuseppe Conte farebbe quasi sorridere se non ci fosse da piangere nel vedere come si è ridotto il Movimento Cinque Stelle che un tempo aveva sferrato l’offensiva alla casta e adesso ha consegnato le chiavi di quel progetto (o quel che ne resta) a un ex premier che dopo due mandati a Palazzo Chigi punta ancora ad un terzo giro di giostra e le sta tentando tutte ma con risultati simili a quelli di Giufà.

In premessa una riflessione appare inevitabile. Conte è deputato dal mese di ottobre 2022. Ma lo stipendio di primo ministro in Italia è di circa 80 mila euro all’anno. Allora, come fa a denunciare che alla fine di ogni anno entrano nelle sue tasche soltanto 25 mila euro? Già questo basterebbe rendere l’idea che qualcosa non quadra ma l’ex avvocato degli italiani sta andando oltre i misteri del proprio reddito. Il governo Meloni non brilla, la maggior parte delle promesse ai cittadini sono state disattese e lui che fa? Va all’attacco sulle uniche due cose buone che ha fatto l’esecutivo: togliere il reddito di cittadinanza e il superbonus (al netto ora della proroga voluta da Forza Italia per quest’ultima misura nella manovra). I governi di Conte hanno prosciugato le casse pubbliche, per l’assistenzialismo con il reddito di cittadinanza che veniva dato in tanti casi a chi non ne aveva bisogno e poteva poltrire sul divano alla faccia dello Stato. Il Superbonus è servito a consentire ristrutturazioni a pioggia a chi aveva i soldi per permettersi quei lavori ma se li è fatti a spese sempre dello Stato.

Ma lui, il Conte, ancora carica e arringa, come se nulla fosse, attacca la Meloni chiedendo il gran giurì sul Mes, quando altri potrebbero chiedere a lui come sia stato possibile che Matteo Salvini, da ministro, abbia fatto tutto da solo sul caso migranti, senza che l’allora premier (Conte) sapesse nulla.

Conte fa finta di dimenticare pure il bonus bici e monopattini, il bonus zanzariera e i banchi a rotelle per le scuole. Una lunga sequenza di bestialità inenarrabili, fesserie che hanno dissanguato i conti dello Stato e che, in buona sostanza, non rendono ora credibile qualsiasi contrapposizione, per assurdo pure legittima, che venga ora portata dal leader grillino alla manovra. I danni fatti dal governo Conte 1 e Conte 2 li pagheranno le future generazioni, ma lui glissa. E allora Conte sta diventando la polizza assicurativa sui destini politici di Giorgia Meloni: se l’alternativa della sinistra a questo centrodestra è “Giuseppi”, la Meloni ha un’autostrada davanti a sé per rimanere ancora a lungo al vertice di Palazzo Chigi.

ARTICOLI CORRELATI

POTREBBE INTERESSARTI

SEGUICI SUI NOSTRI SOCIAL

35,880FansMi piace
14,200FollowerSegui
My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.