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Scuola Trappitello: dopo la denuncia di TN24 il Comune (forse) si è svegliato

TAORMINA – Vi abbiamo raccontato nei giorni scorsi la situazione inqualificabile in cui versava (ed in parte rimane) la Scuola dell’Infanzia di Trappitello. E’ storia nota ormai tutto quello che il nostro blitz a scuola del 2 dicembre scorso ha prodotto, dopo aver riscontrato la condizione pietosa di un edificio frequentato da 100 bambini e dove lavora il personale scolastico.

Sabato 3 dicembre 2022 abbiamo denunciato pubblicamente tutto con un articolo su TN24 che ha svelato e documentato i fatti, mettendo la politica locale spalle al muro e dimostrando che i problemi vanno affrontati, senza se e senza ma: senza nasconderli come la polvere sotto il tappeto e senza rimandarli con le solite giustificazioni di palazzo.

E’ bastato un articolo per scatenare l’inferno. Così, mentre ancora al palazzo municipale si sprecavano tempo ed energie per mettere in croce la dirigente scolastica (che aveva scritto al Comune senza risposta) – “rea” di non aver impedito l’ingresso in scuola del direttore di TN24, Emanuele Cammaroto – il pomeriggio di lunedì 5 dicembre sono arrivati a scuola i Vigili del Fuoco.

I pompieri hanno ispezionato per oltre 3 ore il plesso di Via Santa Filomena. Tra l’altro, quel sopralluogo ha creato non poche polemiche e ha avuto esito anche controverso, se si pensa che alle ore 17.30 l’edificio stava per essere chiuso e dichiarato inagibile, poi un’ora dopo si è arrivati alla determinazione che la struttura può rimanere aperta. Poco male, con la relazione finale dei VF che ha poi certificato l’interdizione di due locali, ha riferito che intanto “sono stati eliminati gli elementi in immediato pericolo di distacco”, ma ha aggiunto: “Si richiede a chi di dovere l’intervento per la verifica delle condizioni di salute della struttura pubblica mediante ditta specializzata che identifichi eventuali opere di ripristino e messa in sicurezza degli elementi ammalorati al fine di scongiurare eventuali futuri distacchi che possano determinare potenziale pericolo per la pubblica incolumità”.

Da quel momento in poi si è svegliato il Comune di Taormina ed è stato fatto tutto quello che da due mesi a questa parte non era stato neppure pensato. Il 6 dicembre una determina dirigenziale ha disposto l’affidamento di “lavori di ripristino di alcuni servizi igienici dei plessi scolastici di Taormina e della frazione di Trappitello, per un importo di 610 euro”. Il 7 dicembre è stata chiamata il 7 dicembre una ditta per manutenzionare la caldaia e farla funzionare, visto che i bambini sin qui si trovavano in un ambiente riscaldato con due stufette. E venerdì 9 dicembre l’assessore Nunzio Corvaia e il consigliere Giuseppe Sterrantino sono andati ad acquistare uno scaldabagno nuovo, perché quello attuale della scuola era fuori-uso e l’acqua era fredda.

Si tratta di segnali incoraggianti ed apprezzabili, ai quali bisogna dare ora continuità perché in fondo si tratta di piccole cose che rientrano nella più ovvia e doverosa sfera della normalità per ogni scuola ed edificio pubblico. Garantire sicurezza e salubrità sugli ambienti frequentati dai bambini non può essere un optional e le manutenzioni – che a Taormina sono materia ignota – vanno fatte.

Bene, quindi, anche se appare inevitabile chiedersi: ma ci voleva tutto questo casino per darsi una mossa? La denuncia pubblica di TN24 ha fatto capire che così non si può più andare avanti, dimostrando che siamo arrivati al punto di non ritorno degli edifici scolastici taorminesi. Soprattutto abbiamo toccato il vero nervo scoperto della questione, un conflitto di coscienza tra il burocratese e la sicurezza dei nostri figli: si può andare avanti e tergiversare al cospetto di queste situazioni? La risposta è “No” e allora stavolta (forse) si comincia a cambiare rotta. Si tratta di disastri che non nascono oggi e partono da lontano, da ricondurre per lo più alle passate Amministrazioni e certamente quelli che hanno fatto i lavori al tetto della scuola di Via Santa Filomena dovrebbero cambiare mestiere e farsi un chiosco di bibite alla Fiera del Tartufo. Ma la continuità amministrative è risanare, non lasciare le cose come le abbiamo accertate noi. Non è ammissibile che si lascino i bambini in edifici ridotti ai minimi termini, con il rebus di un tetto che “forse può crollare, anzi no, ma domani chissà” e intanto senza neanche l’acqua calda, con le pareti scrostate, piene di infiltrazioni, la muffa e due stufette a riscaldare un salone.

Circa 100 bambini, da due mesi a questa parte, hanno iniziato l’anno scolastico in un edificio ridotto in uno stato pietoso, e – nell’inerzia e nell’indifferenza generale – le cose sono andate avanti in questa maniera non per 2 giorni ma per 2 mesi e mezzo. E’ un fatto grave, che rimane e sul quale bisogna riflettere e passarsi una mano sulla coscienza. Adesso la ricreazione è finita.

E’ il momento del buon senso e del cambio di passo, con un bagliore di luce che speriamo vivamente possa diventare un raggio di sole. Avanti così, senza medaglie al petto per nessuno ma con il dover morale di contribuire tutti a migliorare le cose.

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