HomeAttualità e CronacaLa scuola dell'infanzia di Trappitello è sicura? (VIDEO)

La scuola dell’infanzia di Trappitello è sicura? (VIDEO)

TAORMINA – Le scuole taorminesi sono uno di quei contesti che fanno capire come viene gestita da troppi anni a questa parte la cosa pubblica, con un pressapochismo misto a una certa strafottenza. Alcuni problemi si trascinano dalla notte dei tempi, altri vengono quasi minimizzati. Taormina è la terra promessa del “non si può fare”, perché i bilanci piangono e “non abbiamo i soldi. Nel frattempo non si riscuotono 30 milioni di tributi, il Comune più ricco della Sicilia va a puttane, il dissesto blocca tutto e andiamo avanti alla carlona, nudi alla meta, senza che nessuno si faccia carico di trovare un modo per affrontare i problemi. Poi se ne parla, “tanto fino ad oggi non è mai successo niente”.

Ma facciamola una riflessione sulle scuole, inseguendo uno squarcio di luce nel limbo dell’indifferenza, chiedendoci quale esempio vogliamo dare alle nuove generazioni. Le scuole sono solo un “parcheggio” ad ore, e chi se ne frega di tutto il resto?

Partiamo dalle note positive, che in qualche modo ci sono e vanno sottolineate, anche per non fare la parte dei “cattivoni”. Il Pnrr sta regalando buone notizie per il domani delle scuole di Taormina. Con i fondi dell’Europa si potrà procedere alla realizzazione di un asilo nido a Taormina centro, con una nuova costruzione per Un milione 611 mila 549 euro nella zona di Decima-Chiusa, l’asilo nido di Trappitello sarà sottoposto alla demolizione e ricostruzione di un edificio in via Santa Filomena per un importo di Un milione 290 mila euro, inoltre Un milione e 800 mila euro sono stati ottenuti dal Comune per la demolizione e la ricostruzione delle scuole elementari di Mazzeo. Bene, benissimo e complimenti.

Poi, però, dopo il dolce arriva l’amaro e passiamo all’attualità. La scuola elementare di Taormina centro, la “Vittorino da Feltre”, è chiusa dal 2004: la storia racconta che i lavori per la messa a norma sono partiti nel 2020 ma si sono fermati dopo soli 3 mesi per l’esigenza di apportare una variante. Così non si trovano le risorse per riavviare il cantiere e ad oggi non si sa quando e come ripartiranno le opere. Nel frattempo, da 18 anni a questa parte, gli studenti delle scuole elementari restano “parcheggiati” alla scuola media “Ugo Foscolo”, che a sua volta necessiterebbe eccome di interventi di adeguamento e dove a suo tempo (nella scorsa legislatura) venne rispedito indietro un finanziamento perché la somma non era più “capiente” rispetto al quadro di interventi da eseguire. Ad oggi un nuovo finanziamento non c’è. Stesso copione e identica convivenza forzata a Trappitello, dove dal 2019 le classi elementari sono state trasferite alla scuola media di Via Francavilla.

E qui si arriva alla dimostrazione plastica di come a Taormina la gestione delle criticità sulle scuole lascia a desiderare. Sono trascorsi 3 anni da quando giovedì 3 ottobre 2019, con apposita ordinanza sindacale, venne disposta la chiusura del primo piano del plesso scolastico di Via Santa Filomena a Trappitello “a salvaguardia della pubblica e privata incolumità”. La decisione maturò all’esito di un sopralluogo effettuato dall’Ufficio Tecnico. Una relazione del 2 ottobre 2019 da parte dell’Utc affermava che “da una attenta verifica, interna ed esterna, del solaio di copertura, è emerso che in tutte le stanze del piano primo della scuola elementare di via Santa Filomena, nella frazione Trappitello del comune di Taormina, si evidenziano dei segnali (micro fessure e rumori sordi) nel solaio di copertura, che fanno presagire il distacco di intonaco e dei laterizi, dovuto presumibilmente a infiltrazione di acqua piovana del terrazzo di copertura”. Nella stessa relazione si evidenziava che “a salvaguardia della pubblica e privata incolumità, al fine di evitare rischi dovuti alla caduta di calcinacci e frantumi di laterizi, si rende necessario provvedere alla chiusura immediata di tutto il primo piano della scuola”. Il Comune rilevava, ancora, che “nei prossimi giorni sono previste piogge autunnali anche di forte intensità e che anche nelle settimane prossime questa situazione meteorologica si riproporrà, rendendo più probabile il rischio paventato nella relazione”.

La scuola è stata chiusa? No. E’ stato liberato il piano delle elementari, con gli studenti “impacchettati” e spediti alle scuole medie. Bene. Nel frattempo il Comune aveva messo in agenda dei lavori per la realizzazione di una tettoia leggera, prevedendo in origine una spesa di 120 mila euro, ma il Genio Civile ha indicato che le opere da fare sono decisamente più consistenti, quindi servono almeno 400 mila euro. Morale della favola: ad oggi quelle somme non ci sono, i lavori non sono partiti e non si sa ancora quando cominceranno.

Tuttavia il piano terra della scuola di Via Santa Filomena, dove si trovano i bambini della scuola dell’infanzia, è agibile ed è aperto. Un centinaio di bambini sono lì, a fare scuola e giocare sotto il tetto di una struttura che dal 3 ottobre 2019 attende dei lavori non ancora eseguiti per l’avvenuta chiusura del piano soprastante – ripetiamo – “a salvaguardia della pubblica e privata incolumità“.

Si procede tutti felici e sereni. Poi però accade che un bel giorno – anzi qualche ora fa – un papà – che per mestiere la città la racconta e la conosce come le sue tasche – va a prendere a scuola il figlio e decide di andare a vedere i locali scolastici di Santa Filomena senza limitarsi ad osservarne da fuori la facciata bella lucida. All’interno è un’altra storia e c’è da farsi il segno della croce.

Nulla si può eccepire sulla condotta della dirigente della scuola, la prof.ssa Carla Santoro, persona seria e capace, che ha sempre segnalato e documentato con puntualità al Comune le carenze e le criticità dei locali scolastici e in questa circostanza ha evidenziato di recente la presenza di un’infiltrazione d’acqua in un’aula ed in via precauzionale ha deciso di spostare i bambini in un’altra stanza. Ma il problema non è stato sinora affrontato dal Comune. E non finisce qui, perché nelle altre aule le pareti sono scrostate, si ravvisano problemi nei bagni, lo scaldabagno è rotto, l’acqua è fredda, inoltre per riscaldare l’ambiente si utilizza una stufetta come negli Anni Cinquanta.

Ma soprattutto l’edificio di Via Santa Filomena, al suo interno, presenta una condizione complessiva di palese fatiscenza che non può essere mitigata dall’apprezzabile impegno del personale scolastico, che ogni giorno fa la propria parte con professionalità, opera in modo generoso tra tante difficoltà e accoglie i bambini con un sorriso che, purtroppo, stride con le condizioni deficitarie di quei locali. Al di là degli aspetti prioritari legati alla sicurezza, gli ambienti per bambini dovrebbero essere salubri e la scuola dell’infanzia di Trappitello difetta di questi presupposti.

La quasi totalità delle aule sono ridotte in condizioni inadeguate al contesto e necessitano di interventi manutentivi più o meno urgenti. In una stanza si può notare un’ulteriore infiltrazione ancora più evidente e una serie di chiazze di umidità sul tetto, certamente da attenzionare. Sopra, per chi lo avesse scordato, c’è un piano inagibile e a rischio da 3 anni.

Non sappiamo se l’Amministrazione abbia contezza dello stato di questo plesso (le lettere della dirigente fanno pensare di sì) ma al netto di ogni dubbio invitiamo chi di dovere a fare le opportune verifiche del caso. In teoria, dovrebbe (pre)occuparsene pure il Consiglio comunale di Taormina, che però forse vive su un’altra galassia e si riunisce sul sistema Zeta Reticuli per discutere appassionatamente due o tre volte al mese futili vicende paesane. Forse qualcuno è distratto da altri temi o ha più a cuore le vicende di Taormina centro, ma ancora più paradossale appare il fatto che, tra tutti questi bravi “figghioli”, ci siano pure consiglieri e genitori di Trappitello, che forse potrebbero prendere la pillola del coraggio e affrontare queste problematiche in modo più attento, sicuramente in termini più energici.

E’ chiaro che quando si parla di altro, si va avanti tranquilli, Viva Maria e “la supercazzoliamo”. Ma quando si tratta di bambini e di vite umane la cosa si fa seria. Non è come gestire la bancarella del torrone e non si può scherzare con il fuoco. Niente si può “ammugghiari”, nulla si deve rimandare. Fare il massimo per le scuole e agire con tempismo è un obbligo morale e sociale ineludibile, che ciascuno di noi ha verso la collettività, a prescindere dai ruoli e nell’ottica di un interesse generale da condividere. Erga omnes. Bisogna prendersi ciascuno le proprie responsabilità, tutti, tutte.

Morale della favola: non occorrono miracoli, serve buon senso. E’ auspicabile un’immediata verifica della situazione del plesso di Via Santa Filomena, con un bel sopralluogo che magari rassicurerà tutti e dirà che non esiste alcun problema e si può stare felici e contenti. Stavolta, però, con una variante sul tema: si dovrà mettere per iscritto quanto emergerà da questa verifica. Giusto per acclarare sul piano formale e non solo su quello verbale, che non sussiste alcun elemento di rischio per i bambini e per stabilire se qualcosa, comunque, dovrà essere fatta per migliorare lo stato delle cose. Altrimenti, amen, e forse verrà il momento, a breve, di qualche altra ricognizione su questo ed altri edifici scolastici della città. Prosit.

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