HomeAttualità e CronacaMa il Servizio Turistico lo volete riportare o no a Taormina?

Ma il Servizio Turistico lo volete riportare o no a Taormina?

Sono trascorsi ormai 3 anni, per esattezza 39 lunghi mesi, da quando nell’ottobre del 2019 il Servizio Turistico Regionale – Ufficio di Taormina, ha lasciato la Città di Taormina perché Palazzo Corvaja doveva essere sottoposto ai lavori di risanamento conservativo del bene. La storia è nota, con l’ex sede del parlamento siciliano che ancora adesso è oggetto di lavori, che tra l’altro sono partiti nel 2021 (cioè due anni dopo l’uscita del STR d Palazzo Corvaja) e qualche tempo fa il cantiere era stato anche sospeso dopo un blitz dei Carabinieri per irregolarità che erano state accertate in riferimento alla necessaria ottemperanza delle misure di sicurezza sul lavoro e relative norme vigenti.

Detto ciò, siamo al paradosso totale: a Taormina, la capitale del turismo siciliano, località che vive di turismo e senza morirebbe, l’Ufficio del Turismo – erede della storica Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo – è stata trasferita in via provvisoria nella sede del STR di Giardini Naxos nel 2019 e da allora non è più rientrato a Taormina. Nel frattempo si è già evidenziata la volontà del Comune, che in sostanza è quella di non riportare più, in ogni caso, il STR al Palazzo Corvaja, dove verrà allestito invece un museo.

Due cose emergono in questa vicenda: il Comune non ha individuato sin qui un immobile dove trasferire il Servizio Turistico, o magari non ha avuto troppa convinzione di trovare qualche soluzione ponte.

Il Servizio Turistico è un ufficio della Regione e ci si aspetta che allora a risolvere il problema sia proprio la Regione ma, ad oggi, di questa vicenda se n’è fregato il governo regionale nel periodo in cui era assessore Manlio Messina e lo stesso, identico, copione al momento si sta vedendo nell’attuale esecutivo, con l’assessorato affidato dal 15 novembre scorso a Francesco Scarpinato. Qualcuno sostiene che da un governo all’altro non sia cambiata una virgola e che l’assessorato sia un “copia e incolla”. Ci sarà tempo e modo per esprimere delle valutazioni in tal senso ma le premesse non sembrano incoraggianti e non portano nell’auspicabile direzione di una discontinuità.

Tra un festival e l’altro, tra una passerella e il rito sacro dei vari incarichi ai mediocri di turno, lo si comprenderà che una capitale del turismo non può andare avanti con l’Ufficio Turistico “parcheggiato” a Giardini Naxos? Oppure si andrà avanti con leggerezza sul piano inclinato di questa barzelletta?

Il Servizio Turistico – Ufficio di Taormina è stato esiliato a Giardini e poi abbandonato al suo destino. Nessuno ne parla più, a nessuno interessa. E’ normale che il turista vada a chiamare l’utenza telefonica, regolarmente ancora attiva, del STR senza sapere che quel servizio non esiste in città ed è collocato fuori paese, a Giardini? Praticamente un servizio utile e prezioso viene ridotto ad un call center come altri dove dare qualche info a distanza.

A nostro avviso la Regione, che su Taormina impegna (e spreca) somme non indifferenti, potrebbe permettersi anche di trovare un affitto temporaneo per il Servizio Turistico. Non servono grandi ragionamenti: bisogna valorizzare quel personale che per tanti anni ha fatto il proprio lavoro con dedizione, professionalità e merita rispetto. Questi lavoratori forse hanno palesato soltanto un peccato originale, un difetto (secondo noi un pregio di cui andare orgogliosi): quello di rappresentare un gruppo di lavoro senza “padrini” e “madrine” nella politica regionale né in quella taorminese. Forse un’eccezione in un contesto che di solito impone, invece, il bollino di essere ruffiani e devoti.

I “sanculotti” e le consorterie politiche: un film che a Taormina va in scena da tanti anni ma poi, come tutte le pellicole viste e riviste, ad un certo punto finisce per fare il suo tempo.

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