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Il lascito di Costanzo: l’uno contro tutti che ha fatto la storia della tv

Un gigante nell’Italia dei giornalisti diventati “cassamortari” dell’informazione, un conduttore brillante, un indagatore della realtà che ha sfidato la mafia, un volto che ha conquistato la gente con la sua straordinaria capacità di essere sempre arguto e mai banale. Tutto questo e tanto altro ancora è stato e rimarrà nell’immaginario degli italiani Maurizio Costanzo. Senza di lui l’Italia dal 1982 in poi sarebbe andata a dormire già alle 10 di sera. Con lui e i suoi ospiti il salotto del “Maurizio Costanzo Show” è diventato, invece, un appuntamento imperdibile per tante famiglie.

Si diranno tante cose e verranno scritte le solite banalità nel ricordare Maurizio Costanzo. Lo vogliamo ricordare con le immagini di una puntata del suo più noto programma. Una puntata che ha fatto la storia della tv italiana. Era il 1994 e Costanzo ebbe il coraggio e l’intuizione di portare al “Parioli” Carmelo Bene, facendo così approdare in tv il teatro fatto persona.

Fu un vero e proprio uno contro tutti, un monologo irripetibile, l’incontro-scontro tra uno dei più importanti teorici del teatro e dell’arte e una schiera di giornalisti e critici messi all’angolo dai suoi aforismi. Un botta e risposta da antologia tra Bene e i suoi interlocutori, schiaffeggiati a suon di pillole di saggezza, provocazioni e sfuriate di genialità. Accanto a Bene c’era Costanzo nel doppio ruolo di conduttore e arbitro sul ring dell’uno contro tutti.

“Andate a farvi fottere”, “me ne infischio di me stesso, del governo e della politica”. Tra gli applausi del “Parioli”, sull’onda di una recita trascinante, Bene fu in grado di incantare il pubblico spaziando dal filo rosso dell’indicibile e dell’osceno ad un campionario impressionante di argomenti, problemi sociali e temi culturali, spunti di stretta attualità, etc.

“Lei non può parlare con me, se voi vi illudete che io esisto, fatelo pure, piccoli Mosè”. “Lei è capace di sfondare porte aperte? In teologia si danno solo domande e non risposte, disinformatevi. Non si possono pretendere risposte, quando si parla di Dio con Dio”.

Quella puntata può essere considerata il vero regalo e il grande lascito di Maurizio Costanzo agli italiani. Un’eredità preziosa da tramandare alle nuove generazioni.

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