HomeEditorialiBiden e l'UE dormono: Putin si prende la Libia con Gheddafi jr

Biden e l’UE dormono: Putin si prende la Libia con Gheddafi jr

La guerra di Ucraina prosegue senza margini di pace e neanche per una tregua, la diplomazia non si sa che fine abbia fatto, il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden continua a spingere l’Europa nella sua resa dei conti con la Russia e la Cina, e intanto Vladimir Putin, nella sua sanguinaria follia che l’ha portato ad invadere uno Stato sovrano si dimostra tuttavia – a conti fatti – assai più furbo del capo della Casa Bianca.

E allora eccola la mossa che spiazza gli americani. Si chiama Saif al -Islam Gheddafi ed è il figlio del rais a suo tempo cacciato e ucciso su mandato dei francesi, che imposero il cambio di regime e decretarono con quella scelta scellerata una stagione di destabilizzazione totale di quell’area. La “cacciata” di Gheddafi fu l’epilogo feroce di una guerra a trazione transalpina che vide anche l’Italia coinvolta, con l’allora premier Berlusconi costretto a fornire basi e armamenti alla Nato per sostenere la rivolta, con gli islamisti di Al Qaida che il Colonnello, pure nelle tinte fosche del suo personaggio, aveva combattuto come i suoi peggiori nemici.

Usa, Francia e Gran Bretagna sostenute da Giorgio Napoletano (il peggiore inquilino di sempre del Quirinale) imposero quel conflitto e i risultati li abbiamo visti e pagati a caro prezzo. Prima l’Italia aveva una fornitura esclusiva di gas e petrolio tramite Eni, e un contenimento dignitoso dei migranti sub-sahariani. Ora si registra una invasione senza precedenti ormai in atto da anni dalle coste libiche verso quelle italiane, e tutto è iniziato proprio con la fine del Colonnello Gheddafi, che non era affatto un “simpaticone” ma aveva comunque rispettato l’Italia.

E allora ecco Saif è il secondogenito di Muammar. Dopo che il raìs fu linciato nell’agosto del 2011, fu arrestato e incarcerato a Zindan, nel Sud, dove fu condannato a morte, e poi liberato, riuscendo a trasformare le bande di miliziani che l’avevano catturato nel suo esercito personale. Laureato alla London School of Economic, esperto d’arte, era il pupillo del Colonnello. Saif punta a prendere il potere e ha come alleato il generale Khalifa Haftar, uomo forte della Cirenaica, il quale pare aver rinunciato ad assecondare le ambizioni del figlio Saddam, per appoggiare l’ambizioso 51enne Gheddafi jr.

Saif commercia reperti antichi. Si finanzia gestendo – attraverso libici insediati a Vienna – partite di petrolio. Ma soprattutto avrebbe dato ai russi prove di corruzione messa in atto da alcuni politici. Tra i coinvolti ci sarebbe anche un “galletto” che avrebbe incassato denaro libico tramite intermediari algerini per finanziare la sua campagna elettorale.

Putin punta su Gheddafi jr per impadronirsi di gas, petrolio e del favore dei disperati libici nostalgici del Colonnello. Ma soprattutto per infliggere un duro colpo ai vari leader europei che continuano a non trovare la lucidità e il coraggio di confrontarsi con Mosca per risolvere la guerra in Ucraina, la prolungano invece ad oltranza e pensano di sfidare la Russia a suon di sanzioni e inviando armi in Ucraina. Il Cremlino si spiana il terreno in Libia e se non è uno scacco matto è comunque una mossa che potrebbe avere un peso determinante nella partita politica internazionale.

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