HomeHomeAmministrative Palermo, Azione rilancia il modello Draghi: “Catania faccia mea culpa”

Amministrative Palermo, Azione rilancia il modello Draghi: “Catania faccia mea culpa”

Azione, il movimento che fa capo a Carlo Calenda, entra nella polemica che ha visto protagonisti il responsabile enti locali del Pd Marco Guerriero e l’assessore comunale Giusto Catania, che promuove l’unità di diverse forze politiche di sinistra riunite sotto il simbolo Sinistra Civica ed Ecologista.

Leonardo Canto

“Leggiamo con interesse le dichiarazioni del responsabile enti locali del PD Sicilia Marco Guerriero che ha difeso strenuamente il modello “Draghi” rispetto alle sterili critiche dell’assessore Catania. Concordiamo con Guerriero: l’assessore Catania farebbe meglio a dedicarsi ai fallimenti della attuale amministrazione piuttosto che attaccare il modello Draghi – si legge in una nota a firma di Leonardo Canto e Mario Enea, dirigenti a Palermo di Azione – Se Palermo ha l’IRPEF più alta d’Italia ed un problema endemico alla viabilità (per citare solo alcune delle criticità evidenti di questa amministrazione) di certo le responsabilità vanno rintracciate nell’azione politica dell’attuale amministrazione e nella sua attività di assessore”.

“La chiusura della bretella laterale del ponte Corleone di oggi rende ancor più complessa la situazione della viabilità in città: ancora una volta siamo certi che l’assessore Catania si opporrà strenuamente all’unica misura utile ad arginare la problematica ovvero la sospensione della ZTL per il periodo necessario a svolgere i lavori sul Ponte Corleone. Il modello Draghi, insieme al campo largo, ad oggi è certamente una opzione da tenere fortemente in considerazione anche a Palermo stante la assoluta necessità di interlocuzioni forti con il governo nazionale di cui, ad ogni caso, avrà necessità il prossimo sindaco della nostra città”, prosegue la nota a firma di Canto ed Enea.

“Palermo è stanca di un’amministrazione a guida ideologica che l’ha portata al degrado strutturale e funzionale: è il momento di unire le forze riformiste per realizzare quello che i palermitani vogliono, cioè una città che metta al centro il cittadino e i suoi bisogni. E’ l’ora di parlare di temi, di problemi della città, non più di stereotipi del passato: le forze politiche del cambiamento devono mettersi assieme in nome di una visione, di quello che vogliono fare per rendere vivibile e attrattiva questa città per chi ci lavora, per l’imprenditoria, per i turisti, per chi ci studia. Bisogna avere le idee chiare sul tema dei quartieri degradati della periferia, i trasporti, la gestione dei rifiuti, la manutenzione delle strade, i cimiteri, lo sport, gli asili nido ed i i sevizi sociali che devono diventare il centro della nostra azione politica per la città”, scrivono i due esponenti di Azione.

“Palermo ha bisogno di discontinuità, ha bisogno di una nuova aggregazione politica, capace con spirito di servizio di perseguire l’obbiettivo della crescita socioeconomica e che riconosca i valori della solidarietà, della legalità, della competenza e dell’ambientalismo non ideologico. Coalizione per noi significa condividere una visione per Palermo, condividere i programmi per attuare la visione comune, andando oltre lo scontro strumentale destra/sinistra. Una cosa è certa: chi non ha capacità di fare mea culpa e di richiamarsi ad una forte discontinuità rispetto all’esperienza amministrativa appena conclusa vive fuori dalla realtà”, si legge ancora.

“Allo stesso tempo un campo progressista non può rivelarsi una ricomposizione di forze priva di un’anima e di un programma politico credibile, sul quale Azione lavora da mesi tramite i suoi tavoli tematici, e non può diventare uno spazio politico in cui si insinuino forze politiche e personaggi che in Sicilia ed a Palermo hanno caratterizzato una stagione politica oramai tramontata”, concludono Canto ed Enea.

 

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