HomePoliticaTaormina 2023: sindacatura o golden share, il bivio di Passalacqua

Taormina 2023: sindacatura o golden share, il bivio di Passalacqua

TAORMINA – Nel panorama sempre più enigmatico della campagna elettorale a Taormina non c’è soltanto il rebus riguardante Cateno De Luca, e un altro punto interrogativo di primo piano riguarda la scelta che farà Mauro Passalacqua e che ad oggi non ha ancora fatto: si candiderà a sindaco e guiderà una compagine che metterebbe insieme l’opposizione e qualche pezzo dell’attuale maggioranza oppure si posizionerà ancora a sostegno di Mario Bolognari e rimarrà quindi con l’Amministrazione in carica?

Il documento politico del 2 dicembre scorso ha detto che Passalacqua vuole essere protagonista e ha inteso lanciare il progetto di una nuova piattaforma politica. Si sa che a spalancargli le porte dell’opposizione è soprattutto l’ex assessore Salvo Cilona, fermamente intenzionato a volergli consegnare le chiavi di una compagine da ricostruire. Il tempo va veloce e su questo fronte, sino ad ora, è successo di tutto e di più: sino a qualche tempo fa mancava il candidato sindaco e potrebbe essere proprio Passalacqua. Il problema è che il braccio di ferro sulla sindacatura ha fatto danni come la grandine e ora rischia di non esserci più neanche la lista.

La prospettiva più semplice da pensare e da costruire è quella di Passalacqua alla guida dell’opposizione, con la possibilità di attrarre anche qualche scontento dell’attuale maggioranza.

Ma c’è anche un’altra corrente di pensiero tra gli addetti ai lavori della politica taorminese. La mossa di Passalacqua punta di certo a rafforzare il gruppo politico dell’ex sindaco e a quel punto il peso specifico di questo stesso gruppo potrebbe assumere un altro significato all’interno della maggioranza di Bolognari.

Passalacqua ha un’intesa politica da tempo raggiunta con Cilona ma, al netto della disponibilità a candidarsi, è perplesso su quelli che dovrebbero essere i compagni di viaggio, memore anche dei “tradimenti” vissuti nel quinquennio di sindacatura 2008-2013. Non vorrebbe insomma imbarcare alcuni soggetti politici che non stima e non vorrebbe limitarsi a fare valutazioni puramente numeriche.

Ecco perché c’è chi sostiene che alla fine, Passalacqua potrebbe invece sorprendere tutti e sedersi a trattare con Bolognari ma stavolta su altre basi politiche e con un ruolo di maggiore rilievo. Di certo, anche per l’ottimo rapporto che c’è tra i due, nel nuovo anno è presumibile che ci sarà un confronto finale tra Passalacqua e Bolognari, un colloquio nel quale le parti prenderanno una decisione e stabiliranno se andare in due direzioni differenti e diventare avversari o se andare avanti ancora insieme. In quest’ultimo caso Passalacqua potrebbe puntare con decisione a strappare la “golden share” della coalizione di maggioranza ad “Intesa Democratica”, al gruppo cioè di Mario D’Agostino, che in questa legislatura ha avuto una posizione dominante nelle scelte e nelle dinamiche dell’Amministrazione. L’ex sindaco, in caso di rinuncia alla prospettiva di riconquista della fascia, rimarrà in campo ma ha già fatto capire che non ha nessuna intenzione di fare da “comprimario”.

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