TAORMINA – “La politica taorminese ormai è un caso clinico”. Così Eugenio Raneri lancia un nuovo siluro sulla situazione, ancora confusa e incerta, che caratterizza la lunga campagna elettorale verso il voto di primavera.
L’ex vicesindaco ed ex presidente del Consiglio comunale non fa giri di parole e non fa mistero di non gradire le strategie “ballerine” diventate sin qui un tema dominante (ma anche avvilente, a seconda dei punti di vista) della partita politica in atto a Taormina.
“Stiamo vedendo di tutto e di più: dall’avvento di Cateno De Luca al M5S che invoca Virginia Raggi, dal sindaco Bolognari per arrivare a Passalacqua,da Mister X alla sorpresa di San Damaso. Il caso clinico della politica taorminese è una questione che deve fare riflettere. Mi viene in mentre la parola avvento, che deriva dal latino adventus e significa “venuta” anche se, nell’accezione più diffusa, viene indicato come “attesa”, da congelamento in congelamento”.
Le parole – lucide e condivisibili – di Raneri aprono uno squarcio di riflessione su una campagna elettorale in cui sino a questo momento accade tutto il contrario, tutti guardano alle mosse degli altri e aspettano non si sa chi e pochi sembrano avere il coraggio di uscire allo scoperto. Ma soprattutto la voglia e la capacità di prendere (una) posizione.
Poi la stoccata finale: “Molti non hanno il coraggio di esprimere un’opinione controcorrente e trovano più comodo seguire la moda del momento. Per quanto riguarda i giudizi gratuiti, e non chiesti sulla mia persona e sul mio operato lo lascio alla storia tanto per non tradire le mie convinzioni, il mio operato e le mie aspettative”.
