TAORMINA – Dopo una lunga fase di difficoltà che si protrae ormai da quattro anni l’opposizione prova ad organizzarsi per la fase finale della lunga volata che porterà alle elezioni Amministrative del 2023. Tra le varie correnti che sino a questo momento hanno caratterizzato l’eterogeneo schieramento antagonista dell’attuale minoranza politica cittadina, sembra farsi largo l’ala guidata dall’ex assessore Salvo Cilona, già candidato sindaco alle elezioni Comunali del 2018.
La mossa sulla quale lavora ormai da un anno Cilona è quella di strappare l’ex sindaco ed attuale presidente del Consorzio Rete Fognante, Mauro Passalacqua, alla maggioranza del sindaco Mario Bolognari, per traghettarlo tra le fila dell’opposizione. Il pressing sull’ex primo cittadino va avanti senza tregua e sembra sortire effetto.
Sino a questo momento Passalacqua ha mantenuto un rapporto stretto con Bolognari e, non a caso, nelle scorse settimane si era anche reso disponibile a far parte del coordinamento politico della maggioranza. Dall’altra parte Cilona non molla, però, la presa e propone a Passalacqua la chance di un’aggregazione da costruire attorno a lui per lanciare una nuova scalata al Palazzo dei Giurati.
Passalacqua sin qui è rimasto abbastanza combattuto ma, a questo punto, pare aver rotto gli indugi ed il documento politico diffuso nei giorni scorsi sembra andare nella direzione finale di un nuovo percorso politico con l’asse ritrovato tra i due amici che, proprio nel momento difficile affrontato e brillantemente superato dal medico taorminese, si sono riavvicinati, lasciandosi alle spalle oltre 15 anni di gelo.
Cilona tesse la trama e spinge per chiudere il cerchio di uno scenario che porterebbe ad una candidatura a sindaco di Passalacqua, provando intanto ad allargare il perimetro dell’aggregazione, con la convinzione che il gruppo Passalacqua possa spostare gli equilibri della contesa e con la prospettiva di portare poi, giocoforza, su questa posizione anche altri pezzi dell’area politica di opposizione che sin qui non si sono schierati e cominciano a non trovare alternative.
Il riferimento, insomma, è a quelle anime dell’opposizione che non avrebbero spazio con Bolognari e non potrebbero andare neanche con De Luca (se quest’ultimo deciderà poi di confermare la sua candidatura).
