TAORMINA – Ultimi giorni di sussulti elettorali pre-election day ma soprattutto si avviano al tramonto anche le piccole o grandi manovre politiche (a seconda dei punti di vista) che sino ad ora a Taormina hanno portato ad un fiasco generale sul fronte dell’opposizione in vista delle elezioni Comunali della prossima primavera.
Dal 26 settembre ormai prossimo tutto potrebbe cambiare e non per le vicende palermitane ma semplicemente perché tutti i vari candidati ed auto-candidati a sindaco di quest’area politica hanno esaurito le loro chance di riuscire ad aggregare attorno al proprio nome il consenso degli altri alleati. Non c’è intesa e non ci sono margini di convergenza. Nessuno ha messo d’accordo l’altro sul proprio nome e si va verso l’inevitabile resa dei conti, ampiamente preannunciata e altrettanto scontata.
Lo scontro finale, sinora accuratamente rimandato dai vari esponenti di quest’area, è ormai inevitabile e andrà in scena molto presto, dopo le elezioni Regionali e Nazionali di domenica prossima. A prescindere dai discorsi sui programmi, sui metodi e sulle varie supercazzole di ogni campagna elettorale, il faccia a faccia che sta per arrivare andrà a certificare l’impossibilità di determinare una sintesi sui vari nomi che sino a questo momento hanno caratterizzato la giostra del toto-sindaco dell’opposizione per le elezioni Comunali del 2023.
Ed è un girandola di nomi che, nella buona sostanza, non convince gli elettori taorminesi che guardano con scetticismo a tutte le ipotesi sin qui circolate e aspettano di capire se da questa parte ci saranno segnali di risveglio. A questo punto la prospettiva sembra abbastanza semplice o delineata: o si verifica uno tsunami al vertice della compagine, come qualcuno ritiene che avverrà presto, o andrà in scena una sconfitta ancora più netta di quella del 2018. Dunque, attenzione a quello che potrebbe accadere dal 26 settembre, quando comincerà la sfida finale per il nuovo governo di Taormina.