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Spatari nuova Rettrice di UniMe: un segnale e una speranza per il Paese

Giovanna Spatari, medico del lavoro, ex pro rettrice al Welfare e alle Pari Opportunità, è stata eletta nelle scorse ore nuova Rettrice dell’Università di Messina ed è una notizia che promette di rappresentare un segnale importante, carico di significativi e di auspici, non soltanto nell’alveo delle vicende dell’Ateneo messinese ma più in generale nelle dinamiche della Sicilia, di un Sud e un’Italia che troppo spesso lasciano le donne di valore nelle posizioni di retroguardia e non trovano il coraggio e la lungimiranza di affidarsi a chi ha la professionalità, un gran cuore e la tenacia giusta per lasciare un segno nella società.

La prof.ssa Spatari, eletta al secondo turno nella sfida con il direttore del dipartimento di Economia, Michele Limosani, è una donna che ha un curriculum invidiabile ma soprattutto una figura di alto livello umano. Si è fatta conoscere per la sua lunga ed apprezzata esperienza in ambito accademico e per la cultura del lavoro di cui è stata un esemplare interprete.

Spatari è Ordinaria di Medicina del Lavoro presso l’Università degli Studi di Messina, direttrice del Dipartimento ad attività integrata dei Servizi, presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria “G. Martino”, componente, in qualità di esperta, della Commissione Consultiva permanente per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, componente del Comitato tecnico-scientifico dell’INAIL, Presidente della Società Italiana di Medicina del Lavoro, delegata nazionale della Federazione Italiana Società Mediche (FISM) per i temi di genere.

Titolare, in qualità di responsabile scientifico, di progetti di ricerca di interesse nazionale e coautrice di documenti di indirizzo e linee guida operative per l’attività dei medici competenti. Relatrice, su invito, a seminari e workshop di carattere scientifico e ad eventi di divulgazione sociale organizzati da enti ed istituzioni pubbliche e private sui temi della tutela della salute dei lavoratori, della promozione della salute, della parità di genere. Referente regionale dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute delle Donne (ONDA).

“Garantisco massimo impegno e totale dedizione. Voglio essere strumento per garantire clima sereno e per raggiungere gli obiettivi dell’Ateneo. Dedico questa elezione ad Antonella Cocchiara e ad Angela Bottari ed alle altre compagne di viaggio”. Queste sono state le parole della nuova Rettrice dopo il successo, manifesto perfetto di una gioia che incontra uno stile impeccabile, sintesi di una donna che si è sempre tenuta lontana dalle luci dei riflettori e dai protagonismi fini a se stessi, una professionista capace di raggiungere traguardi di alto livello e di arrivare all’obiettivo attraverso la dedizione al suo lavoro, il saper fare squadra, con umiltà e una spiccata attitudine alle sinergie. Una donna che si è sempre distinta e si è fatta voler bene perché è sempre stata se stessa e non ha mai perso di vista la rotta, la mission, ancora adesso forte dei valori e dei principi morali della prima ora.

E’ diventata Rettrice a conclusione di una campagna elettorale che non l’ha mai vista alzare i toni, in cui non ha mai ceduto alla tentazione di snaturarsi pur di conquistare “la poltrona”. Partecipazione, dialogo, conoscenza, lealtà, collaborazione, sono stati e sono il “mantra” della prof.ssa Spatari, con un modus operandi chiaro e incisivo, empatica con la forza della semplicità, antitetica agli egocentrismi ed in particolare capace di mettere al centro del progetto gli studenti ed il tessuto sociale. E adesso “l’ermellino” nello Stretto (e al Sud) va per la prima volta ad una donna (è l’undicesima rettrice d’Italia), con un verdetto che travalica i simbolismi e premia la Rettrice dal volto gentile e dai modi garbati. La nuova custode delle chiavi di Unime ha la personalità e l’equilibrio, le qualità giuste per imporsi e fare bene. Probabilmente ha ragione chi sostiene che Spatari arriva al momento giusto nel momento giusto.

Le elezioni all’Università di Messina si sono tenute dopo le dimissioni di Salvatore Cuzzocrea, travolto dallo scandalo sui presunti “rimborsi d’oro”. Il solito giornalismo sciatto e monotematico ha bollato Spatari con una punta di veleno come “la continuità” del suo predecessore, e rimarcando che Cuzzocrea l’ha anche “sostenuta”, provando a mortificare con i luoghi comuni una professionista a cui non ha mai regalato niente nessuno.

L’Ordinaria di Medicina del Lavoro, sull’endorsement di Cuzzocrea disse qualche settimana fa: “Non mi sento penalizzata, perché oggi la candidatura cammina sulle mie gambe. Mi sento semmai più responsabilizzata“. E, al netto delle solite ovvietà e delle trappole cambogiane in salsa messinese (e non solo), la prof.ssa Spatari si è fatta scivolare addosso le staffilate di quelli che la sminuivano o forse la temevano. Ha l’esperienza e lo spessore per rispondere nel solo modo in cui l’ha sempre fatto: con i risultati e la concretezza.

Non a caso dicevamo in premessa che la Spatari diventa la donna del bivio per le prospettive e i destini di UniMe ma più in generale è una figura che può diventare trainante e centrale negli equilibri oggi fragili del mondo accademico italiano, che deve fare la sua parte nella costruzione del futuro del nostro Paese e ora più che mai deve riappropriarsi di un ruolo fondamentale nella crescita dei giovani e nel prepararli bene alla vita.

“Ho incentrato il mio impegno sul rispetto delle persone e delle politiche di inclusione, ed è questo il messaggio che la comunità elettorale, votandomi ha voluto recepire e questa premessa per me sarà centrale nello svolgimento del mandato che ho ricevuto”. Queste le parole della prof.ssa Spatari, che mette subito al centro il tema delle politiche di genere, orizzonte ineludibile sul quale si giocherà la partita globale contro le discriminazioni e contro le violenze. La Rettrice raccoglie la vera sfida collettiva da vincere e lo fa imboccando la via maestra della responsabilità. Il messaggio è quello giusto ed è una battaglia di civiltà che vale per l’intero Paese.

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