Maurizio Landini potrebbe presto diventare “l’apriscatole” del M5S per defenestrare Elly Schlein ma soprattutto per prendersi la leadership del centrosinistra. L’idea che, a quanto pare, comincia a frullare nei pensieri di Giuseppe Conte è quella di puntare sull’attuale segretario della Cgil come “federatore” del centrosinistra. E il capo dei pentastellati non fa mistero della sua idea. «Deciderà lui cosa fare in futuro, anche se lui ha sempre ribadito che il suo ruolo è tutelare i diritti e gli interessi dei lavoratori». Un modo elegante per non confermare ma soprattutto per non smentire il piano che prende quota. L’ex premier sa che difficilmente tornerà a Palazzo Chigi e che anche in caso di accordo tra M5S e PD la prospettiva potrebbe essere quella di mettersi insieme trovando una sintesi su un nome che sia terzo e allora l’ex avvocato del popolo vuole sceglierlo lui il nome del soggetto che verrebbe chiamato a rappresentare quelli che decideranno di starci.
Secondo alcuni Conte potrebbe offrire a Landini la sponda del M5S anche per evitare che Landini si faccia un suo partito e magari marca il territorio sapendo che molti iscritti al sindacato, ad oggi, sono più vicini ai grillini che al Pd. Ciò significa che il sindacalista reggiano potrebbe anche rendere possibile il tentativo di sorpasso dei pentastellati sui dem in vista delle elezioni Europee. L’imboscata politica perfetta, dal punto di vista di Conte, per defenestrare Elly Schlein e puntare alla leadership del centrosinistra. Ma siamo sicuri che fregare Schlein e indebolirne la posizione già fragile sia davvero la scelta giusta per diventare l’anti-Meloni o paradossalmente l’azzardo di Conte rischia di “resuscitare” il Partito Democratico con una nuova guida?
