TAORMINA – La dirigente dell’Istituto Comprensivo di Taormina, Carla Santoro, interviene sulla guerra in corso in Ucraina, pone l’accento non soltanto sulla brutalità dell’invasione russa e nella giornata in cui anche le scuole della Perla dello Ionio sono scese in strada per la pace, fa anche una (condivisibile) riflessione sull’approccio sin qui molto discutibile (e noi aggiungiamo la parola “inadeguato”) che sta avendo in questo momento l’informazione.
“Deve prevalere la consapevolezza che così non si può andare avanti – dichiara la prof.ssa Santoro a TN24- una soluzione va trovata al più presto, per salvare tanti innocenti che stanno perdendo la vita o che sono costretti a lasciare l’Ucraina per emigrare in altri Paesi. Siamo di fronte a dei crimini nei confronti dell’umanità, l’uso della forza è inaccettabile, sempre e dovunque, non solo in Ucraina ma anche in qualsiasi altro contesto”.
“In questo momento c’è la guerra in Ucraina ma anche in altri Paesi del mondo si combatte e c’è una grande sofferenza. La battaglia deve essere globale, contro tutte le guerre. Per questo abbiamo portato questa mattina a Taormina in piazza e per le strade le bandiere della pace. C’è una forte sofferenza, diffusa in varie aree del pianeta e al cospetto di questi conflitti, non soltanto le Istituzioni devono cercare un punto di convergenza ma anche l’informazione deve fare la sua parte, far prevalere il senso di responsabilità e un approccio diverso da quello che invece stiamo vedendo”.
Santoro si sofferma sul modo in cui i media stanno raccontando la guerra in Ucraina, bacchetta l’enfasi che sta caratterizzando buona parte dei servizi e non fa giri di parole: “Stiamo assistendo al racconto della guerra in un clima di retorica e propaganda che ha come scopo principale quello di catalizzare l’attenzione generale “galvanizzando” le masse e dando una panoramica di parte. Pace e democrazia non sono scontate e bisogna lottare per garantirle, i fatti che accadono del mondo vanno raccontati a 360 gradi”.
