HomePoliticaPatrimonio Taormina Spa, scatta il nuovo corso dei beni comunali ma con...

Patrimonio Taormina Spa, scatta il nuovo corso dei beni comunali ma con quali costi?

TAORMINA – La recente decisione della Giunta comunale di istituire la Patrimonio Taormina Spa, una nuova società partecipata a cui sarà affidata la gestione del patrimonio comunale solleva vari interrogativi e stimola riflessioni cruciali sulle scelte per il futuro della città.

Come già anticipato dal sindaco Cateno De Luca si va verso un nuovo corso per la gestione del patrimonio del Comune di Taormina, che – ricordiamolo -, al netto di immobili ridotti all’indecenza più totale, vale sulla carta quasi 300 milioni di euro. La strategia riprende a specchio quanto avvenne a Messina per mano dell’allora Amministrazione De Luca che il 7 ottobre 2019 ha costituito allora la società “Patrimonio Messina Spa”, sodalizio in house providing del Comune di Messina, con il compito di occuparsi della gestione, valorizzazione e dismissione del Patrimonio Immobiliare dell’ente.

Adesso la storia si ripete e tocca a Taormina. Premesso che l’intenzione di partenza dovrebbe essere quella di valorizzare il ricco patrimonio della città, poi bisogna però chiedersi quali potranno essere i costi e quali i risultati che si potranno ottenere. Infatti, il patrimonio del Comune di Taormina attualmente utilizzabile si riduce a pochi palazzi attualmente utilizzabili e quindi in grado di generare risorse immediate per l’ente: c’è il Palacongressi e c’è Palazzo Duchi di Santo Stefano. Vabbè, mettiamoci pure dei siti cosiddetti “minori” e di ridotte potenzialità, come l’ex chiesa del Carmine e l’ex chiesa di San Francesco di Paola. Palazzo Corvaia, da poco ristrutturato, è ancora chiuso, in attesa di una prospettiva più fattibile rispetto alle ambizioni del sindaco che vorrebbe fare dell’ex sede del parlamento siciliano la sede del casinò. Per il resto i beni comunali versano in uno stato di fatiscenza imbarazzante, figlia di decenni di una gestione disastrosa del patrimonio. Badia Vecchia, un simbolo della storia di Taormina, è chiusa dalla notte dei tempi, l’ex Circolo del Forestiero è impraticabile e cade a pezzi. Spostandosi al Parco Florence Trevelyan, la villa comunale, le incantevoli Beehives sono a rischio crollo da ormai 20 anni, in attesa di una messa in sicurezza e una rifunzionalizzazione che non arriva e che si è limitata alla piccola pagoda di fronte al monumento ai caduti (ristrutturata ai tempi della Giunta Turiano). Sul Capalc è meglio stendere un velo pietoso e limitarsi a definirlo la grande vergogna, l’incompiuta totale, uno scippo alla città e un’opportunità negata a due o tre generazioni di taorminesi. Varrebbe (o è meglio dire che valeva) 22 milioni di euro, secondo il piano di alienazione del Comune, oggi è un ricettacolo di topi, che forse non vale più neanche 3 o 4 milioni. Neanche Rfi lo ha voluto, quando il Comune di Taormina aveva proposto alle Ferrovie dello Stato di utilizzarlo per i lavori del nuovo raddoppio e quindi riqualificarlo per adibirlo intanto a loro sede di uffici.

Ci sarebbe la Casa del Cinema, tornata nella disponibilità del Comune e dove al piano terra si è deciso di sfrattare le attività commerciali ma poi pure qui, attenzione perché si rischia di ripetere l’operazione dell’ex bar sotto il Comune. Verrà fatto un bando a cifre iperboliche con l’aspettativa di introitare quanto più possibile per le casse comunali ma con il rischio che quei beni finiscano in mano ai nuovi “pirati” del commercio? Se gli attuali locatari dovranno lasciare gli immobili, e non entrando nel merito della questione, arriveranno poi nuove attività commerciali o magari la nuova società Patrimonio Spa sarà in grado di partorire una soluzione migliore rispetto all’idea di base di mettere alla porta i taorminesi per consegnare agli stranieri pure quei beni?

E l’ex piscina comunale ormai chiusa dal 2017 e anch’essa ridotta al disastro assoluto? Un altro simbolo della triste fine che hanno fatto gli immobili comunali e che necessitano in tanti casi di ingenti interventi per essere restituiti alla pubblica fruizione.

La Patrimonio Taormina Spa farà, insomma, i conti con un patrimonio utilizzabile piuttosto scarno e numerosi edifici indisponibili, in qualsiasi caso per un lungo tempo. Da un lato un numero significativo di opere da recuperare e dall’altro le spese che bisognerà affrontare: ad esempio i compensi da pagare ad un CdA. O le figure da incaricare opereranno a titolo gratuito? Si punterà, evidentemente, sui progetti e le istanze di finanziamento per accedere alle opportunità dei fondi comunitari? Ma quello forse lo si poteva fare senza neanche dare vita ad una società ad hoc. Si dirà che il Comune è in carenza di organico (vero) e l’Utc è ridotto ai minimi storici (verissimo), eppure ci sono tanti tecnici che sono disponibili a lavorare con l’ente e/o collaborare con l’Amministrazione e che stanno già rispondendo presenti all’appello da tutto il comprensorio, ad esempio anche dai centri della Valle d’Agrò. Magari si poteva concertare un’altra strategia e semplicemente ripartire dalla pianificazione di una gestione più oculata del patrimonio, coinvolgendo intanto i tecnici taorminesi per redigere un parco progetti, per poi presentare il tutto alla Regione. Farlo, insomma, a prescindere e non per forza andando a dare vita ad una Spa.

Si potevano immaginare alternative mirate a coinvolgere, in particolare, i giovani e costruire per loro le fondamenta di uno scenario finalmente improntato a dare loro delle possibilità di lavoro, sinora sempre negate dalla politica locale alla comunità locale. Taormina ha delle potenzialità nel settore turistico ed alberghiero che altri non hanno e non occorrerebbe chissà cosa per sfruttarle. E’ una questione di buona volontà, di visione e lungimiranza. Vedremo se la nascente Patrimonio Taormina Spa ci stupirà sin da subito con effetti speciali….

ARTICOLI CORRELATI

POTREBBE INTERESSARTI

SEGUICI SUI NOSTRI SOCIAL

35,880FansMi piace
14,200FollowerSegui
My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.