HomePoliticaEuropee ed oltre: il vero piano "diabolico" di De Luca

Europee ed oltre: il vero piano “diabolico” di De Luca

A poche ore dalla manifestazione in difesa degli agricoltori e allevatori a Roma, Cateno De Luca prepara l’offensiva finale per “sdoganare” Sud chiama Nord. Il piano è fatto ma si va rimodellando, al confine tra le idee di De Luca e la strategia della confusione che vede brancolare nel buio molti dei suoi avversari. Ed è lì che il sindaco di Taormina vuole incunearsi, con la capacità che non gli è mai mancata di leggere lo scenario e vedere oltre, tutta un’altra pasta indubbiamente a dispetto della pochezza complessiva che gli abbiamo sempre rimproverato – e ribadiamo – del “cerchio magico” che gli sta attorno e che invece, più che una risorsa, è una zavorra per le spasmodiche ambizioni politiche del leader di Sud chiama Nord.

La questione dell’emendamento presentato da Fratelli d’Italia è destinata a sgonfiarsi, volente o nolente, va verso un dietrofront se non fosse per un fatto di presumibile incostituzionalità di un’iniziativa che andrebbe ad intervenire a pochi mesi ormai dal voto, e che obbligherebbe gli attori politici alla raccolta firme, 180 mila, a partita già in corso. Sarebbe una mazzata per Sud chiama Nord ma è assai più probabile che la vicenda si sistemerà e il bastone diventerà carota. De Luca lo sa e, dopo aver fatto ferro e fuoco per portare il caso all’attenzione generale e bollandolo “un’intimidazione”, ora si è lanciato a piene mani nella “madre di tutte le battaglie” delle Europee: il tentativo cioè di intercettare gli indecisi e arrivarci attraverso le reti che possono trovarli e stimolarli ad andare a votare.

Bisogna partire dalla prospettiva di un astensione forte, fortissimo, che ci sarà in ogni caso e che potrebbe portare il dato finale del voto attorno al 45-46%, una soglia molto bassa. A vantaggio di chi e a discapito di chi? Verrebbe da dire che l’orizzonte non dispiace poi molto ai partiti, che si avvantaggiano perché possono contare su una struttura rodata e ampiamente consolidata in queste competizioni (Monza docet). E allora De Luca sta cercando di organizzarsi in lungo e largo, battendo l’Italia da una parte all’altra e la Sicilia di provincia in provincia per non farsi travolgere da quell’astensionismo.

De Luca sta alzando i giri del motore nella sua esposizione mediatica, lo sta spingendo al massimo con l’obiettivo di entrare nella partita come un elemento destabilizzante e fuori dalla mischia politica tradizionale (ed ecco perché poi l’idea di avvicinarsi al mondo Pd appare, invece, una min***ata… e se avesse avuto colonnelli di alt(r)o rango glielo avrebbero fatto capire).

Alle Europee Fratelli d’Italia farà il pienone, la Lega rischia di vedere il 10% con il binocolo, forse attestandosi all’8% al massimo, secondo i sondaggi. Forza Italia, orfana di Berlusconi, sull’onda delle commemorazioni funebri sogna il 10% ma rischia di non superare il 7%. Dall’altra parte il Pd è inchiodato al 20%, il M5S è a ruota ma è lontano dai tempi d’oro, Calenda si è pavoneggiato ma se perde +Europa il 4% gli potrebbe sfuggire di mano, Renzi arranca nella palude del 3% e se non arriva al 4% avrà problemi a spiegarlo a Macron.

E poi c’è lui De Luca, che sta spingendo con un iperattivismo mediatico sfrenato, si è messo alla testa della protesta degli agricoltori e immaginatevi che coppia farebbe se si alleasse con l’altro De Luca, Vincenzo, il siluratore del Pd. De Luca – quello di casa nostra – sta cercando di farsi spazio a suon di proteste, dirette social, sfanculamenti vari a destra e a manca, una trama politica che nella sua grande teatralità quotidiana è indubbiamente assai più movimentata e interessante rispetto ai suoi avversari, che si sono afflosciati dentro uno spartito floscio come il Pastificio del Cavaliere Mosciarelli.

Così, si va verso la presenza di De Luca capolista in tutti i 5 collegi: Nord-occidentale (Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia, Piemonte), Nord-orientale (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Veneto), Centrale (Lazio, Marche, Toscana, Umbria), Meridionale (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia), Isole (Sardegna, Sicilia). Un indizio lo ha dato lo stesso De Luca nella sua protesta sul rischio di dover raccogliere quelle 180 mila firme per la presentazione delle liste: “Immaginate come significa raccogliere 3 mila firme in Trentino Alto Adige, o in Valle d’Aosta, o in Molise, in Basilicata o in Umbria? Siamo a cifre pazzesche”. Poi ha aggiunto: “Scatenerò l’inferno, andrò a Ponti sul Mincio…”.

E allora qual’è la vera strategia di De Luca, quanti voti vuole prendere e dove? Punta sui movimenti civici, anche piccoli ma che possono portare acqua al mulino, sa che in alcuni territori, come quelli citati, non c’è trippa per gatti e i partiti si prenderanno i numeri che contano ma al Nord spinge sulla costola dissidente della Lega, quella di Castelli (e Zaia?) per intendersi, che non vede l’ora di far fuori Salvini. E se Salvini non arriva al 10% (e molto difficilmente lo raggiungerà) la sua segreteria è destinata a saltare. De Luca ha un conto aperto dal 2017 con il leader leghista che definì “impresentabile”, e da allora non c’è giorno in cui non sogna di potergli dare l’estrema unzione (politicamente parlando).

C’è un 60% di comuni dove De Luca conta di avere un minimo di presenza e di riscontro, voti che comunque avrebbero una loro rilevanza, non territoriale ma complessiva, nel gioco dei resti e farebbero quoziente. Acqua al mulino, per poi tentare invece di sparigliare le carte nel Collegio 5 Sicilia-Sardegna. E’ lì che De Luca si giocherà tutto e sta lavorando a tutto campo per togliere terreno al centrodestra, partendo dai 500 mila voti ottenuti alle Regionali 2022, con il grande obiettivo che sarebbe stavolta quello di sfondare la quota delle 600 mila preferenze.

L’equazione è presto fatta: se De Luca dovesse riuscire nell’impresa di conquistare quei numeri nel Collegio 5, a fronte di una fiacca percentuale complessiva di votanti per le Europee, inferiore al 50% (quella detta sopra, tra il 45-46%), a a quel punto anche Un milione 040 mila voti potrebbero spalancare le porte dell’Europa a Sud chiama Nord, forse persino qualche migliaio in meno.

Se De Luca dovesse centrare il 4%, in tal caso scatterebbero per il suo movimento due seggi. Uno, ovviamente, per il capolista medesimo De Luca e l’altro per Laura Castelli (o per il “fedelissimo” Danilo Lo Giudice). Ma c’è di più, perché staccherebbe il pass per non dover raccogliere le firme e togliersi questa rognosa incombenza della raccolta firme nelle tornate di voto successive.

E poi, lo abbiamo già anticipato, che l’idea di De Luca è quella di mettere alle strette il centrosinistra presentandosi a Roma con il bigliettino da visita dei numeri delle Europee, andando insomma a mettere al “guinzaglio” Pd e M5s in Sicilia ed incassando la benedizione capitolina. Una legittimazione politica che, a quel punto, sarebbe totale per guidare da leader di coalizione un campo largo da contrapporre in Sicilia alla destra.

De Luca vorrebbe mettere, in verità, non una ma due promesse sul tavolo delle segreterie dei democratici e dei grillini: togliere la Sicilia al centrodestra e poi soprattutto diventare il guastafeste per rendere così contendibili diversi collegi uninominali tra Camera e Senato in vista delle future elezioni Politiche. E potrebbero addirittura essere quelli 15 in discussione, dalla Sicilia con furore, per determinare un terremoto politico con vista su Roma. De Luca vorrebbe mettere insieme i suoi numeri (24%) e quelli di Pd e M5S (16% e 15% alle Regionali 2022) per diventare catalizzatore e detonatore di un caos politico nazionale che potrebbe verificarsi, con la Sicilia epicentro dei giochi.

E allora Cateno sgasa e accelera, chiama amministratori e agricoltori all’adunata, prepara la marcia su Piazza Santi Apostoli e guarda oltre le Europee. Il piano “diabolico”, e non troppo segreto, è già partito. E ancora per un pò di tempo, ovviamente, ci sarà pure Taormina sullo sfondo delle puntate della Cateneide…

ARTICOLI CORRELATI

POTREBBE INTERESSARTI

SEGUICI SUI NOSTRI SOCIAL

35,880FansMi piace
14,200FollowerSegui
My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.