HomeAttualità e CronacaOspedale Taormina tra tagli e umiliazioni, quella volta che Passalacqua si ribellò

Ospedale Taormina tra tagli e umiliazioni, quella volta che Passalacqua si ribellò

TAORMINA – L’ospedale di Taormina, con il trascorrere degli anni, si è visto scippare circa un centinaio di posti letto con una lunga serie di reparti depotenziati, qualcuno è stato anche chiuso, diversi altri sono stati ridotti ai minimi storici, in carenza di personale e privati delle cose più elementari ed essenziali per garantire un servizio adeguato all’utenza.

Eloquente, in tal senso, è la scena di diversi anni fa, quando l’ex sindaco di Taormina, Mauro Passalacqua (per tanto tempo stimato primario del San Vincenzo di Taormina) si recò presso gli uffici della Regione Siciliana e venne pesantemente provocato un ex dirigente dell’assessorato alla Salute. Un funzionario palermitano si rese protagonista di un atteggiamento irriguardoso verso la sanità di questo territorio e nella circostanza aveva palesato, in sostanza, un certo sprezzo verso le istanze che venivano avanzate contro i tagli all’ospedale taorminese.

Passalacqua, presente allora a Palermo con una delegazione di amministratori della zona, a fronte di quella provocazione, ad un certo punto, perse la pazienza e replicò con tono perentorio: “Ora basta. Taormina non si tocca, o la smetti di mancare di rispetto al nostro ospedale o ti faccio volare dalla finestra”.

Ovviamente non erano pensieri e parole di violenza quelli del medico taorminese, ma la rabbia sincera di chi aveva percepito che già in quel momento la questione andava oltre le dinamiche tecniche e la politica e suoi portacqua avevano oltrepassato la soglia del rispetto. Nel tempo si è poi registrato un “crescendo rossiniano” di tagli, applicati in modo progressivo, con una lunga serie di provvedimenti penalizzanti verso questo ospedale.

Nella provocazione subita da Passalacqua (che nel 2019 verrà poi aggredito e preso a pugni in ospedale da un disabile psichico) era emersa una eloquente mancanza di considerazione che, ieri come oggi, colpisce “chirurgicamente” la sanità di Taormina, con una volontà dei “baronati” della politica siciliana che appare sempre più quella di ridurre il San Vincenzo ai minimi termini, per (ri)portarlo ad una dimensione periferica. La storia si ripete, dal Ccpm a tutti gli altri reparti.

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