HomeAttualità e CronacaOspedale Taormina, ora è emergenza in Ostetricia e Ginecologia

Ospedale Taormina, ora è emergenza in Ostetricia e Ginecologia

TAORMINA – Nell’indifferenza più totale e nel silenzio assordante di tutti (o quasi), l’Ospedale di Taormina prosegue il suo viaggio verso l’inferno, con i reparti che arrancano e vengono smontati pezzo dopo pezzo, come fossero dei Lego. Proseguiamo il viaggio di TN24 nella destrutturazione dell’ospedale di Taormina, una struttura, che dovrebbe essere punto di riferimento per l’offerta sanitaria siciliana e che ha tante belle eccellenze da poter vantare. E invece si è costretti a raccontare le storie ormai quotidiane di reparti abbandonati al loro destino e una struttura stretta nella morsa del triangolo Messina-Catania-Palermo, condannata dai piani alti della politica isolana a ridimensionarsi a presidi di periferia, passando per un lento ma inesorabile sfinimento per asfissia.

Altro capitolo e altra situazione approdata al punto di non ritorno. Parliamo della situazione di carenza dei dirigenti medici dell’Unità Operativa Ginecologia e Ostetricia del San Vincenzo di Taormina. Il personale lancia un grido d’allarme: “Così non ce la facciamo ad andare avanti”. E noi quel grido lo raccogliamo subito, perché si tratta di professionisti che meritano attenzione e rispetto. Soprattutto considerazione perché non chiedono la luna e nemmeno privilegi personali ma di poter essersi messi nelle condizioni di rendere il miglior servizio possibile all’utenza, alla gente. Niente di più e niente di meno.

E invece, dal giorno 4 novembre scorso, presso l’Unità Operativa di Ginecologia e Ostetricia di Taormina è in atto una grave carenza di dirigenti medici a causa di mobilità urgente di un dirigente medico presso l’Unità Operativa di Ginecologia di Milazzo, dove circa l’80% dei medici in servizio presenta limitazioni di legge ed esoneri da guardia medica ed esoneri, quindi, da guardia notturna. Per tale situazione locale, l’Asp Messina ha ritenuto opportuno spostare un dirigente medico di Taormina in mobilità d’urgenza presso Milazzo, nonostante l’Unità Operativa di Taormina presenti un volume di attività superiore.

L’Unità Operativa di Taormina, nonostante le assenze “fisiologiche” per maternità, esoneri per L104 e L80, ore di studio di personale specializzando, riusciva fino allo scorso ottobre a garantire, grazie alla grande dedizione e abnegazione del personale medico, il regolare svolgimento delle attività. Un volume non indifferente di Chirurgia ginecologica, di attività ambulatoriale e di attività ostetrica, in quadro che comprende anche la collaborazione con il Centro Cardiologico Pediatrico del Mediterraneo (CCPM) per l’assistenza dei feti affetti da cardiopatia congenita.

Adesso tale ulteriore assenza per mobilità rischia di diventare una tegola pesantissima sul funzionamento delle attività del reparto di Ginecologia e Ostetricia del San Vincenzo. E’ una decisione che incide sulle risorse del reparto. Se dovesse permanere questo stato di cose l’Unità Operativa di Taormina rischia di trovarsi con medici che non potranno più garantire i Lea, se non nel contesto di un monte orario estremamente in esubero ed effettuando turnazioni eccessive, che si potrebbero porre in contrasto con le disposizioni del CCN. I Lea, per chi non lo sapesse, sono i Livelli essenziali di assistenza, le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale (SSN) è tenuto a fornire a tutti i cittadini.

Arriva così il momento ineludibile della verità per la Ginecologia e Ostetricia di Taormina, il bivio di un reparto in piena attività che dovrebbe essere messo nelle condizioni di garantire la regolare continuità assistenziale ma così si trova, invece, a dover affrontare una condizione di grave sofferenza oggettiva.

Forse in questo reparto più di altri siamo di fronte ad un autentico conflitto di coscienza tra il diritto di fare scelte politiche e il dovere etico di salvaguardare quei Lea. C’è un cerchio che idealmente si apre e che si chiude, perché lì dentro comincia la vita e quelle piccole vite bisogna proteggerle, garantirle e trovare un punto di equilibrio. Non servono miracoli ma buon senso, occorrono soluzioni risolutive per rinforzare l’organico ed evitare che tutto vada a ramengo. L’ospedale di Taormina non può diventare una “succursale” di Messina e provincia e nemmeno un distaccamento periferico di Catania e Palermo. Repetita iuvant.

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