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Migranti, sbarchi record: Meloni peggio della sinistra

L’emergenza migranti non si arresta, prosegue, senza tregua e senza uno straccio di soluzione all’orizzonte. I giorni passano e il copione si ripete, con una sequenza impressionante di sbarchi e un fiume di retorica, da parte dei cassamortari dell’informazione italica e l’inerzia di una politica che non si sa bene se sia più incapace o più ipocrita.

Solo negli ultimi cinque giorni sono sbarcati 6.564 profughi, secondo quanto accertato dal Viminale. Dal primo gennaio il numero di migranti sbarcati in Italia è 26.927. Lo scorso anno erano stati in tutto 6.543. Numeri che si commentano da soli.

La scorsa notte, a Roccella Ionica, sono arrivate 650 persone a bordo di un peschereccio di 30 metri. I migranti, tutti uomini, provengono da Siria, Pakistan, Egitto e Bangladesh. “È in corso un evidente attacco della malavita”, denuncia il vicepremier Matteo Salvini, che lancia un avvertimento a Bruxelles: “Se l’Unione europea non si sveglia non ha senso che esista”. Per una volta – e ci costa doverlo dire – non si può dare torto a Salvini.

Si fanno lunghi dibattiti mediatici e persino processi veri sui salvataggi in mare, quando è chiaro e indiscutibile che la gente debba essere sempre e comunque salvata e che le vite umane vanno difese, ma è altrettanto chiaro che tutte queste persone vengono spinte sui barconi perché dietro ci sono interessi illeciti, un business ignobile, uno sfruttamento da fermare. Compreso l’obiettivo di mettere pressione sull’Italia, con l’ombra della Russia che è più di una semplice ipotesi.

La morale della favola è che l’attuale premier Giorgia Meloni si sta rivelando, almeno sin qui, incapace di trovare una soluzione al problema. In campagna elettorale prometteva che avrebbe fermato gli sbarchi, una volta arrivata a Palazzo Chigi si sta limitando ad una inutile sequenza di sterili appelli all’Europa, che per tutta risposta prende tempo e se ne infischia dell’Italia e di tutti i vari governi che si alternano alla guida del Paese.

Paradossalmente Meloni sta facendo quasi peggio della sinistra, perché almeno in quell’area politica si sa già in partenza che il mantra è “porti aperti” e tutti dentro, ed è un fatto acclarato che ci sia una netta vicinanza e un evidente feeling con il mondo delle cooperative e quello delle Ong. Ma la Meloni e la sua destra che avrebbe dovuto risolvere il problema cosa sta facendo per distinguersi dalle politiche della sinistra su questo tema? Dov’è la fermezza e che fine ha fatto la risolutezza che servirebbero nel confronto con l’Europa? Non si vede nulla, niente di incisivo, sino a questo momento. L’Europa ci sguazza e fa orecchie da mercante e mentre promette un aiuto, le coste siciliane di Lampedusa scoppiano e ora pure la Calabria.

Il risultato di tutta questa storia è che gli sbarchi continuano, la gente muore in mare perché si consente che centinaia di persone vengano fatte salire su barconi che poi spesso affondano, e la cosa più grave in assoluto è che non si affronta il vero problema: gli scafisti che andrebbero contrastati, perseguiti e arrestati. E allora andiamo avanti con la linea “Europa, aiutaci tu”. Intanto la tratta dei disperati prosegue. E il governo italiano dorme, esattamente come i precedenti.

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