HomeEditorialiAddio a Gianni Minà, un maestro quando i giornalisti non erano scarsi...

Addio a Gianni Minà, un maestro quando i giornalisti non erano scarsi come oggi

Se ne va all’età di 84 anni Gianni Minà, uno dei più grandi giornalisti italiani. Il cronista torinese è stato uno dei volti migliori, e con pieno merito uno dei più apprezzati, di una categoria che ai suoi tempi annoverava professionisti veri e non era caratterizzata dalla mediocrità generale di adesso.

Minà ha avuto il merito di raccontare lo sport (e non solo) sempre partendo dalle persone e non dai personaggi, con la narrazione delle storie e della vita e non l’autocelebrazione fine a se stessa.

Si occupava di sport ma per lui prima del fuoriclasse veniva, sempre e comunque, l’uomo. Non a caso ha avuto la stima dei vari Muhammad Alì, Maradona, Mennea, ma anche di politici come Fidel Castro, stelle del cinema, mostri sacri della letteratura. In Natural Born Killers viene citato di Oliver Stone in una scena: “come si chiama quel giornalista italiano che intervistò Fidel Castro?”. Celebre, in Italia, anche l’intervista a Massimo Troisi.

Minà si era conquistato l’amicizia con Diego Maradona, il più grande sportivo di tutti i tempi. I due si conobbero nel 1986, quando Maradona guidò l’Argentina alla vittoria dei Mondiali. Nel 1987 Minà fu scelto per presentare la storica diretta in prima serata su Rai della festa dello scudetto del Napoli, trascinato sempre da Maradona a quell’impresa senza precedenti. Nel frattempo si era consolidata l’amicizia con il grande campione, capace di resistere anche ai momenti difficili del Pibe de Oro. Rimarranno per sempre le interviste di Minà a Maradona, nei momenti belli ma anche in quelli drammatici, legati dall’amore per Cuba e dalla sensibilità per i più deboli. Di Maradona scriverà: “Quel modo di comportarsi da grande e da piccino lo ha portato a superare ogni avversità e pericoli – anche quelli che sembravano impossibili – della sua esistenza. Dalla polvere di Villa Fiorito, nella provincia di Buenos Aires, dove è cominciata la sua avventura di più grande calciatore mai nato alla militanza politica nei partiti progressisti latinoamericani per i quali ha dato molte volte la propria faccia. Nessun calciatore è mai arrivato a tanto. Il suo prezzo al mondo del pallone lo ha pagato da tempo. Diego ha lasciato una traccia indelebile nel gioco del calcio e della vita. E ora silenzio”. E adesso silenzio e rispetto per il grande Gianni Minà. R.I.P.

ARTICOLI CORRELATI

POTREBBE INTERESSARTI

SEGUICI SUI NOSTRI SOCIAL

35,880FansMi piace
14,200FollowerSegui
My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.