HomePolitica"Mi ricatta, me ne vado", lite Salvini-Schifani: effetto domino a Taormina?

“Mi ricatta, me ne vado”, lite Salvini-Schifani: effetto domino a Taormina?

TAORMINA – Matteo Salvini cambia le carte in tavola sul Ponte sullo Stretto, esplode l’ira del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani per l’ennesimo bluff del ministro leghista, e nel mezzo del braccio di ferro – come da copione – si mette (ovviamente) anche il sindaco di Taormina. Il leader di Sud chiama Nord, Cateno De Luca, in una sua diretta social mette l’accento sulla questione e non risparmia l’ennesima sequenza di staffilate ai due “nemici”.

“La verità è che Salvini sta ricattando Schifani e lo sta facendo sul Ponte come sui Termovalorizzatori. Schifani è andato a Roma e ha minacciato di dimettersi. E dimettiti, caro Schifani”, ha detto De Luca.

La vicenda interessa di riflesso e da vicino anche la Città di Taormina, e non perché la capitale del turismo siciliano rientra geograficamente nell’area che potrebbe essere interessata dalla realizzazione del Ponte, che magari avverrà davvero tra qualche era geologica ancora imprecisata.

Per intendersi: la minaccia di Schifani (legittima di fronte ai giochi politici di Salvini) di dare le dimissioni alla fine rientrerà, il clima si acquietera’ perché a Natale sono tutti più buoni e il presidente della Regione proseguirà regolarmente il suo mandato per il resto della legislatura. Se poi (in una percentuale ipotizzabile attorno allo 0,01%) per assurdo non dovesse essere così, la Sicilia tornerebbe al voto e, di conseguenza, ci andrebbe di nuovo anche Taormina, perché è storia nota che De Luca è pronto a correre per la presidenza della Regione e quando sarà il momento lascerà Taormina per dare un nuovo assalto al Palazzo d’Orleans.

Non a caso De Luca ci mette il carico, soffia altra benzina sul fuoco dello scontro Salvini-Schifani e si proietta verso il sogno dichiarato di prendersi la poltrona di Schifani: “Quella è la sede della presidenza della Regione. Ci stiamo lavorando, lì andremo e lì ci sarà la nostra prossima sede. Ma per arrivare intanto bisogna organizzarsi”.

Se Schifani, insomma, dovesse lasciare in anticipo, si determinerebbe un effetto domino e De Luca saluterebbe Taormina 10 minuti dopo per catapultarsi nella corsa elettorale palermitana. Ma, ad oggi, sono suggestioni, geometrie di un domani che non e’ dietro l’angolo.

Nel frattempo, a meno di cataclismi, Schifani resterà al timone della presidenza della Regione, De Luca rimarrà padrone della sindacatura di Taormina e assisteremo ad altre puntate dello scontro politico-teatrale tra Taormina-Palermo-Roma. Uno contro tutti: non è il nuovo triangolo delle Bermuda, è il caos calmo della Trinacria.

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