HomeAperturaMessina Denaro, i Graviano e "il regalino": ora il palazzo trema

Messina Denaro, i Graviano e “il regalino”: ora il palazzo trema

“Giletti, lei sta rischiando parecchio a 360 gradi”. Si è conclusa così, con questo monito a Massimo Giletti, la puntata de “Non è l’Arena” trasmessa domenica sera da La7 caratterizzata dalle parole choc e le dichiarazioni clamorose di Salvatore Baiardo, l’uomo che aveva protetto la latitanza dei fratelli Graviano e che il 5 novembre scorso, in un’intervista allo stesso programma, aveva profetizzato l’arresto di Matteo Messina Denaro.

Baiardo ha confermato quelle sue parole e ha rincarato la dose, tracciando un quadro clamoroso e inquietante sulla cattura del superboss di Cosa Nostra, che si sarebbe fatto arrestare perché gravemente malato. “Mi chiedete se si è fatto prendere? Dispiace per lui ma penso che non ne abbia per molto”, ha ribadito Baiardo. “Altrimenti non sarebbe successo quello che è accaduto”.

Ma Baiardo ha detto altro e molto di più, tracciando un quadro inquietante, sconcertante sulla “trattativa Stato-Mafia” che avrebbe portato alla cattura di Totò Riina e che sarebbe proseguita poi anche nella vicenda più recente della cattura di Messina Denaro. “La trattativa non si è mai fermata”, parole che richiamano la questione del carcere ostativo e della posizione dello Stato al carcere duro ai mafiosi.

Secondo Baiardo l’arresto di Messina Denaro sarebbe stato “un regalino per chi ne beneficia”. “Al governo c’è Berlusconi” a quel punto incalza Giletti e da lì comincia un racconto che richiama le accuse pesantissime dei fratelli Graviano all’ex premier, tirato in ballo dai capimafia Giuseppe e Salvatore nelle vicende di Costa Nostra e delle stragi.

Ma c’è di più, perché nella puntata de “Non è l’Arena” è stata anche intervistata pure l’ex moglie di Antonio D’Alì, ex senatore della Repubblica Italiana dal 1994 al 2018, nonché sottosegretario di Stato al Ministero dell’interno (2001-2006) del governo Berlusconi, per il quale lo scorso 13 dicembre la Cassazione ha sancito la sua condanna definitiva a 6 anni per concorso in associazione mafiosa.

Infine va in onda di nuovo quel filmato dello speciale “Non è l’Arena” del 5 novembre 2022 con le parole di Baiardo. Ed è un’intervista agghiacciante. Baiardo sta dicendo tutta la verità? Sta lanciando messaggi allo Stato per conto di qualcuno sul carcere ostativo? Di certo le sue parole raccontano uno spaccato sconcertante sull’Italia di ieri e di oggi e fanno tremare i palazzi del potere.

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