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Grillo non serve più al M5S ma Conte gli regala 300 mila euro

Il M5S ha ancora bisogno di Beppe Grillo? C’è da chiederselo perché la stagione pirotecnica del “guru” pentastellato sceso in politica a suon di “Vaffa” sembra ormai superata e finita da un pezzo. I Cinque Stelle hanno voltato pagina e hanno superato il momento più critico. Potrebbero camminare da soli sulle proprie gambe, con l’attuale leadership di Giuseppe Conte, che nei fatti ha traghettato il movimento fuori dalle secche della crisi profonda e l’ha portato oggi su numeri di tutto rispetto, sopra al Partito Democratico ed in pratica ai posti di comando dell’opposizione al governo Meloni.

Grillo non si vede più, non parla quasi mai del M5S, eppure gli è stato rinnovato per un altro anno il contratto da 300 mila euro come “consulente della comunicazione” del Movimento, nonostante sia tornato a fare il comico a tempo pieno. Una scelta assurda e inspiegabile che desta forti perplessità in primis all’interno del mondo grillino.

La decisione di Conte e dei vertici pentastellati secondo Repubblica (e non soltanto per il quotidiano) sta dando fuoco alle polveri del dissenso tra gli stessi sostenitori del M5S, suscitando malumori tra gli esponenti politici grillini che ci hanno messo la faccia nella fase più complicata della storia del movimento. Così in tanti si chiedono, dopo il taglio dei budget anche agli assistenti, cosa abbia fatto il “padre fondatore” in tempi recenti per i Cinque Stelle, come li abbia sostenuti e in che modo abbia promosso e supportato la campagna elettorale per il 25 settembre (Politiche e Regionali Sicilia) e adesso per le Regionali in Lombardia e nel Lazio.

Sul suo sito è scomparso il simbolo del M5S e viene promosso in primo piano il suo nuovo spettacolo teatrale. Nei suoi post, sibillini, Grillo dice di aver abbracciato l'”altrovismo”, qualcosa a metà tra una confessione religiosa e una nuova dottrina filosofica.

Tutte cose che dimostrano un evidente allontanamento dal Movimento da lui fondato insieme al defunto Gianroberto Casaleggio. Grillo per il M5S, in questa stagione ormai fa poco o nulla, tuttavia lo stesso Movimento continua a pagare profumatamente il proprio “guru”. Era proprio necessario riconoscergli 300 mila euro? Conte ha ritenuto di sì, il popolo grillino dissente e avrebbe fatto altre scelte.

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