HomeEditorialiMeloni bluff, Di Maio nababbo: quanto ci costerà il bibitaro d'oro

Meloni bluff, Di Maio nababbo: quanto ci costerà il bibitaro d’oro

Il governo Meloni si rivela un altro bluff, come quelli che in Italia lo hanno preceduto, fa una figuraccia di quelle epocali perché arringa contro la nomina di Luigi Di Maio ad inviato speciale UE nel Golfo Persico ma poi ci ripensa, tira il freno e fa sapere che non si intrometterà nella vicenda.

E allora il Comitato Politico e di Sicurezza dell’Ue (Cops) ringrazia e va avanti, ratificando l’incarico a Di Maio a rappresentante speciale dell’Unione Europea nel Golfo Persico.

La parabola del bibitaro diventato statista, a dispetto degli italiani che lo avevano mandato a casa, si è compiuta ed è realtà. Roba da sorridere o da vergognarsi, a seconda dei punti di vista. Un inno alla politica scarsa che, sull’altare di San Mario, sa raccomandarsi e conquistarsi una poltrona, un’offesa a quei ragazzi italiani che studiano e si fanno “un mazzo” così, prendono una o due lauree ma dovranno andarsene all’Estero o finiranno a dover pietire un posto di lavoro molto distante da quello che si va a prendere Di Maio. Uno che, per intenderci, non ha i titoli neanche per sognare in cartolina a fare l’inviato nel Golfo, non potrebbe ambire in alcun modo a quella posizione ma l’avrà perché è riuscito a trovare la chiave politica per arrivarci. Con tanti saluti al merito e alle supercazzole all’italiana sul tema.

Va evidenziato che il Comitato, composto dai Rappresentanti dei 27 Stati membri presso il Cops ha preso atto della nomina proposta dall’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell senza che ci sia stata alcuna discussione sul punto. La nomina dell’ex ministro degli Esteri dovrà essere ratificata dal Consiglio Ue. La procedura di ratifica, teoricamente, non prevede dibattiti. In caso positivo Di Maio entrerà in carica come inviato Ue nel Golfo dal primo giugno.

L’eurodeputato leghista Marco Zanni ha presentato un’interrogazione alla Commissione Ue, facendo i conti in tasca su quanto percepirà Di Maio. “Si desume che la retribuzione per tale ruolo potrebbe corrispondere a quella di un AD14-15- ha detto Zanni -. Consultando il tabellario Ue tale posizione, ha sottolineato Zanni, risulta essere retribuita con minimo 13.000 euro al mese, e con la possibilità di salire oltre i 16.000”. Avete capito bene.

La Lega di Matto Salvini cerca di opporsi ma in realtà – diciamolo con franchezza – non percorre seriamente ed in termini incisivi l’unica via che avrebbe un senso per pensare di poter bloccare in extremis l’indecente iter che sta portando alla nomina di Di Maio ad inviato UE nel Golfo: minacciare una crisi di governo e far capire a Giorgia Meloni che o si mette di traverso su questo incarico e la smette di defilarsi oppure potrebbe saltare l’escutivo. Ma Salvini non si schioderà dalla sua poltrona e non farà niente di questo, limitandosi al chiacchiericcio di un pò di inutile propaganda mediatica. Compreso il rito delle interrogazioni parlamentari che hanno un peso pari a quello della carta igienica nello sprofondo di un Wc.

Forse chi ha detto la cosa più eloquente e ha espresso un pensiero condivisibile è l’ex premier Giuseppe Conte che nel fare gli auguri a Di Maio li ha accompagnati ad una certa crudele ironia: “Alla persona Di Maio auguriamo buon lavoro. Suo malgrado è diventato la metafora della logica perversa del potere”.

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