Non conosce più limiti la follia di Vladimir Putin che, messo alle strette dall’esito attuale della guerra in Ucraina, tenta in ogni modo di ribaltare la contesa.
Secondo alcune informazione raccolte dall’intelligence della Difesa britannica, per aumentare la produzione di armi, cruciale per il proseguimento di quella che Mosca continua a chiamare “operazione militare speciale”, la Russia metterà al lavoro anche i detenuti in carcere. “È molto probabile che il settore manifatturiero della difesa russo ricorra all’utilizzo di manodopera carceraria nel tentativo di soddisfare le richieste di produzione in tempo di guerra”. Nel novembre 2022, Uralvagonzavod (UVZ), il più grande produttore di carri armati della Russia, ha dichiarato ai media locali che avrebbe impiegato 250 detenuti dopo aver incontrato il Servizio penale federale.
Ma c’è altro e di più perché gli 007 ucraini addirittura ritengono di avere informazioni in base alle quali la Russia “sta cercando di creare un esercito di circa due milioni di persone”. Questa la notizia riportata da Ukrinform. Inizialmente il Capo del Cremlino aveva mandato in guerra al fronte ucraino 300mila persone. Ora Putin sta lavorando per una seconda mobilitazione che mirerebbe ad aggiungere altri 500mila uomini all’armata di Mosca. Il “sogno” del presidente russo sarebbe quello di arrivare a contare su 2 milioni di soldati. Avete capito bene: un esercito con 2 milioni di arruolati, da ogni settore e a tutti i costi. Non sarà semplice, però, anche per lo Zar moscovita arrivare ad un numero talmente impressionante di militari.
