HomeEditorialiLo spaccone Sala vuole allargare il divario Nord-Sud

Lo spaccone Sala vuole allargare il divario Nord-Sud

Le procedure per il Pnrr fanno registrare ritardi prevedibili e c’è chi ciurla nel manico e prova a fare il furbo. E allora eccolo, il sindaco di Milano, Beppe Sala che addirittura propone al Governo di dare a Milano i residui del PNRR. Già in origine di questa vicenda abbiamo assistito allo scippo di una parte delle risorse destinate all’Europa all’Italia per investirle al Mezzogiorno, e che invece sono finite nelle Regioni del Nord, come se l’obiettivo non fosse quello di ridurre i divari sociali e territoriali nel Paese.

Ora Sala fa il finto tonto e non realizza (o finta) che assegnare degli extra a Milano significherebbe allargare ulteriormente il gap tra Nord e Sud, quindi andare contro allo spirito con cui l’Europa ha dato quelle risorse all’Italia.

Il sindaco Milanocentrico – come ha ben ricordato il giornalista Angelo Forgione – ha la memoria corta e forse dimentica che “prima di diventare sindaco fu commissario unico dell’Expo di Milano del 2015, di cui sono storia note gli sprechi e le ruberie che hanno reso necessaria l’istituzione dell’Associazione Nazionale Anticorruzione per vigilare, con un magistrato meridionale a capo, sulla trasparenza e sull’integrità dell’amministrazione pubblica e regolarizzare la situazione per risolvere il grave danno di immagine generato dalle indagini sui numerosi reati contestati ai soggetti interessati al grande affare milanese”.

“Così è diventato sindaco, Beppe Sala – ha rimarcato Forgione -, poi prendendosi la condanna a sei mesi di reclusione, convertiti in una multa da 45mila euro, per falso ideologico e per la retrodatazione di due verbali per l’assegnazione del maxi appalto per la Piastra dei servizi dell’Expo, il più importante nell’organizzazione della Fiera internazionale. Lui certamente sa come rientrare nei termini”.

I rilievi della Corte dei Conti sulla fatica nel realizzare gli investimenti del Pnrr e l’annuncio del governo italiano di un mese supplementare di verifica a Bruxelles sull’avanzamento dei progetti tricolori, non possono diventare la scusa per prenderci ancora per i fondelli e dare a Milano ciò che non le spetta.

“Le dichiarazioni di ieri del ministro Fitto” sul fatto che “una parte dei fondi del Next Generation Eu non riusciremo a spenderli” rappresentano una “cosa grave” e “suonano come dichiarazioni di resa”, ammonisce Sala. E sol per questo dovrebbero andare a Milano?

“Date i soldi a chi sa investire”, arringa il “fenomeno” Sala che fa la morale sulla capacità di realizzare e completare le gare. Questa la soluzione del sindaco meneghino. “Io a volte sembro provocatore quando dico ‘guardate se ci sono dei residui dateli a Milano’, ma non sono provocatore. Perché ci sono una serie di progetti che io ho nel cassetto che se mi fossero finanziati” sarebbero completati “entro giugno 2026”, ha ribadito. Il problema è che non si comprende come una città importante del livello di Milano possa continuare ad avere alla sua guida uno dei peggiori sindaci italiani. Uno che parla di Pnrr, e si riempie la bocca sul nulla, anziché pensare ai fatti, alle vere emergenze, del tutto irrisolte. A partire da quella gravissima della sicurezza che non c’è a Milano, in un territorio fuori controllo e mortificato all’inadeguatezza di chi l’amministra. Sala, parlaci di questo. Tutto il resto è aria fritta.

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