HomePoliticaLe elezioni a Taormina come la (finta) partita a scacchi Messi-CR7

Le elezioni a Taormina come la (finta) partita a scacchi Messi-CR7

Ricordate quella foto di qualche tempo fa che vedeva Cristiano Ronaldo e Leo Messi impegnati in una partita a scacchi? A primo impatto è stata considerata da tutti la foto dell’anno, targata Louis Vuitton. I due Re mida del pallone sono apparsi il 19 novembre 2022 insieme in uno scatto da ricordare. E quella istantanea alla storia ci passerà in ogni caso. Peccato che nel frattempo si sia poi scoperto dal backstage che in realtà si trattava di un’abile operazione mediatica costruita in un fotomontaggio d’alta qualità, con le immagini dell’uno e dell’altro messe insieme dal colosso del lusso.

Rimane l’immagine dei due eterni rivali che in quella foto davano l’idea di studiare la mossa vincente, l’uno per sconfiggere l’altro. In campo, per parecchi anni, si sono sfidati davvero tante volte e su questo non ci sono dubbi. Ma quella partita a scacchi non è mai esistita, è un duello puramente mediatico.

Quella foto ci porta in qualche modo ad un parallelismo con Taormina, non sul piano dello spessore dei personaggi perché qui, evidentemente, non ci sono fenomeni o campioni del Mondo e d’Europa, semmai neanche i campioni del paese. La partita a scacchi Messi-CR7 è un confronto che non c’è come sino a questo momento non è esistita dalle nostre parti la sfida che vale il futuro governo della Città di Taormina.

A 6 mesi dal voto, la campagna elettorale nella Perla dello Ionio è la partita virtuale tra chi ha paura di giocarsi sul serio le proprio chance. C’è chi non trova il coraggio di uscire allo scoperto e chi aspetta non si sa chi e cosa. C’è chi è pronto ma poi ancora ci ripensa, c’è chi si vuol fare avanti ma forse no, c’è chi si tirerebbe indietro ma non trova il modo di farlo. C’è chi manda avanti gli altri, c’è chi avanti ci era già andato con largo anticipo ma è rimasto 10 km indietro. C’è chi alla fine farà parte della prossima foto di rito e chi la sognava ma non sarà mai uno di quei protagonisti.

Gli attori giocano nel campo sin qui immaginario delle chiacchiere ed il comune denominatore è il seguire la prassi consolidata del prepararsi a gareggiare in modalità last minute. L’idea della competizione in extremis, bloccata, tacita e a distanza sino a rasentare la dimensione carbonara, esalta l’attendismo ad oltranza di quelli che non hanno la caratura per cambiare i destini altrui e si accontentano di controllarsi a vicenda, nel perimetro dei tatticismi e all’insegna del copione di sempre.

In fondo, però, c’è soprattutto un’altra analogia con la partita a scacchi inesistente tra Messi e Ronaldo. Il più forte scacchista contemporaneo Magnus Carlsen ha condiviso qualche tempo fa il post di un utente che ricordava le mosse di una sfida tra lo stesso norvegese e Nakamura, che terminò in parità. Ecco, a 6 mesi dalle elezioni amministrative possiamo dire che anche la partita virtuale della politica taorminese è in perfetta parità e, al netto delle formali vittorie poi d’annata, nell’immaginario collettivo il rito si avvia a finire così. Con un pareggio in cui nessuno è migliore degli altri e tutti sono sullo stesso livello. Non occorre aggiungere altro su quale sia il livello.

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