HomePrimo pianoStatuto riorganizza le sue società: a Taormina l'affare del secolo?

Statuto riorganizza le sue società: a Taormina l’affare del secolo?

TAORMINA – Il nuovo anno potrebbe portare novità importanti nelle strategie del gruppo di Giuseppe Statuto, l’immobiliarista casertano proprietario a Taormina del San Domenico Palace, dal 2021 targato “Four Seasons”. Secondo quanto riportato da Milano Finanza, con un approfondimento di Andrea Montanari dal titolo “Statuto spacca Derilca in sei”, l’imprenditore di Casaluce starebbe pensando ad una riorganizzazione delle società che fanno parte del suo gruppo.

“Il progetto – spiega Milano Finanza – riguarda alcune proprietà a Milano e Roma, contratti di leasing e quote di fondi. Non esclusa la cessione. Il valore complessivo degli asset è di 289 milioni. Giuseppe Statuto intende valorizzare alcuni asset in portafoglio con l’obiettivo di rimpinguare le casse societarie. Oggetto della ristrutturazione varata dall’immobiliarista casertano trasferitosi da anni a Milano, secondo quanto appreso da fonti industriali da MF-Milano Finanza, è la Derilca, una delle controllate della capogruppo Michele Amari”. I riflettori, insomma, sono soprattutto puntati sulla Derilca, una holding del gruppo Statuto che opera nel settore dello sviluppo immobiliare.

Non si esclude che nella pianificazione delle future operazioni del gruppo Statuto possa rientrare anche il San Domenico Palace di Taormina. Lo storico albergo è stato acquistato all’asta nel 2016, quando Statuto riuscì a bruciare sul tempo lo sceicco Hamad bin Jassim Al-Thani con la sua offerta da 52 milioni e mezzo di euro.

Statuto lavora in silenzio su più fronti, non ama i riflettori, rimane distante dal clamore mediatico e mantiene un approccio distinto rispetto agli eccessi egocentrici di altri suoi colleghi. Ha dimostrato di sapersi rialzare anche dopo momenti difficili e si è lasciato alle spalle con caparbietà le sue vicissitudini personali. In tanti lo criticano ma i fatti gli danno ragione. Ha fatto diverse scommesse strategiche provando sempre ad alzare l’asticella e le sue scelte poi sono state premiate dai risultati. Non si può dire, tra l’altro, che non abbia creduto nei valori del lusso e della distintività del prodotto ricettivo nel momento in cui altri hanno scelto, invece, la strada più semplice del modello di turismo di massa e low cost

Il “San Domenico” di Taormina è stato preso, ristrutturato e riaperto – dopo 3 anni di chiusura – nel 2021. E sul fronte taorminese Statuto è riuscito a piazzare un vero e proprio colpaccio, il capolavoro dell’intesa che oggi vede l’hotel sotto la gestione di Four Seasons, colosso mondiale dell’ospitalità. Un’operazione lungimirante che ha già portato risultati importanti nel fatturato del 2022 della struttura. La mossa si è tradotta in un progetto che ha rilanciato agli occhi del mondo l’immagine di un hotel simbolo del turismo in Sicilia e il punto esclamativo è arrivato con il successo di “The White Lotus”, che ha dato una visibilità su scala planetaria e i suoi effetti li darà a maggior ragione nel 2023, con l’ulteriore boom all’orizzonte di turisti americani.

Al momento Statuto si tiene stretto il “San Domenico” ma nel mondo degli affari niente è per sempre. Statuto è consapevole che presto potrebbero farsi avanti avanti qualche fondo di investimento straniero con un’offerta pesante. Ed è chiaro che l’hotel taorminese, rimesso a nuovo con ingenti investimenti e affidato alla gestione di Four Seasons, oggi ha tutta un’altra appetibilità nel mercato dell’hotellerie internazionale. La valutazione è nettamente superiore al prezzo pagato dall’immobiliarista nel 2016.

Mutuando la sfera calcistica, Statuto – se dovesse decidere di vendere il San Domenico – potrebbe realizzare una plusvalenza stratosferica, con un prezzo da capogiro, probabilmente non inferiore ai 100 milioni.

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