TAORMINA – “A Taormina tutto quello che è stato incassato dal Comune dal gennaio 2013 ad oggi sull’imposta di soggiorno, e che nelle ultime annate buone ha portato nelle casse comunali un gettito di circa 3 milioni e mezzo di euro l’anno, non è mai stato destinato alla finalità istitutiva di questa imposta, cioè per il turismo. Zero assoluto”. Lo afferma il presidente dell’Associazione Albergatori di Taormina, Gerardo Schuler che così va alla carica sulla scottante questione del balzello che nella capitale del turismo siciliano esiste dal 2013 ma sino a questo momento è finito nel calderone del bilancio comunale, senza un capitolato ad hoc e con l’Osservatorio permanente (organo previsto dal regolamento comunale) che non viene più convocato ormai dal 2015.
“In alcuni comuni – spiega Schuler – si parla addirittura dell’intenzione di procedere ad un aumento delle tariffe dell’imposta di soggiorno e noi siamo contrari a qualsiasi incremento sino a quando non ci sarà una modifica dell’imposta che riguarda l’impiego di tali importanti risorse”.
“A Taormina – continua il presidente degli Albergatori – sino ad oggi abbiamo assistito ad una vera e propria messa a sistema di un’appropriazione indebita, così si può dire. Ci si è comportati in maniera eticamente scorretta, e le somme sono state destinate ad altri scopi, non al turismo che era la materia prevista per investire questi introiti. Se ci sarà un cambio di passo noi saremo disponibili a discutere queste tematiche al tavolo previsto dal regolamento sull’imposta di soggiorno, cioè nell’ambito di un Osservatorio permanente. Vedremo come il nuovo sindaco intenderà affrontare questa delicatissima situazione”.
“Bisogna essere più seri e corretti – conclude Schuler – verso i nostri clienti, che vengono qui, pagano l’imposta di soggiorno e pensano di versare questo balzello per migliorare i servizi, cosa che invece non è stata mai fatta”.
