HomePoliticaFaraci: "No al Casinò a Palazzo Corvaja. Riapertura quasi impossibile"

Faraci: “No al Casinò a Palazzo Corvaja. Riapertura quasi impossibile”

TAORMINA – L’ex consigliere comunale ed attuale coordinatore provinciale di Italia Viva, Manfredi Faraci, interviene sulle dichiarazioni del sindaco di Taormina, Cateno De Luca, che ha rilanciato la questione del casinò di Taormina.

“Dal 1965 Taormina, come tutta la Regione siciliana, non ha più la possibilità di avere nel proprio territorio un casinò, fonte di guadagno importante per le comunità in cui viene realizzato e meta di segmenti turistici rilevanti. Sento dai più anziani la storia che riguarda il periodo in cui venne chiuso il casinò di Taormina e molti reputano che questo sia accaduto per consentire a politici di livello nazionale di coltivare i propri interessi a Malta che oggi rappresenta, in questo settore particolare, una delle mete più ambite nel sud Europa. Guardando al futuro anche per questa problematica, insieme agli esponenti politici di ItaliaViva coordinati dal nostro leader nazionale Matteo Renzi, che tanto si è speso in passato per la nostra città facendola simbolo del G7 del 2017, lavoreremo affinché si possa tornare a discutere in Parlamento dell’argomento in questione grazie ad un lavoro sinergico con le varie forze politiche che dimostreranno di tenere alla nostra città e al nostro territorio”.

“Bisogna essere però sinceri con i cittadini dicendo che certamente non sarà per nulla semplice se non quasi impossibile poter realizzare questo obiettivo, non credo infatti sia giusto buttare fumo negli occhi, credo però sia importante quantomeno riportarlo all’attenzione dell’opinione pubblica nazionale. Detto ciò mi sento di dissentire dalle ultime dichiarazioni del nostro sindaco Cateno De Luca che sostiene di voler ubicare il futuro casinò, semmai ci sarà e quando ciò avverrà, proprio in centro città al Palazzo Corvaja, sede che a mio parere per ubicazione e per valenza storico – artistica, dovrebbe essere, come precedentemente stabilito, la sede del museo più importante della città gestito dal Comune insieme al Parco Archeologico e non certamente il contrario. Credo infatti che se la convenzione precedentemente approvata evidenziasse agli occhi dei nostri attuali Amministratori delle lacune, nulla osta la modifica di alcune delle sue parti”.

“Un casinò in pieno centro storico – conclude Faraci – rischierebbe solo di creare più confusione, problemi di viabilità e vivibilità, la sede indicata inoltre non avrebbe probabilmente i requisiti e gli spazi necessari oltre che si andrebbe comunque in contrasto con la legge attualmente in vigore che prevede una distanza minima di 500 metri da chiese, scuole, luoghi di aggregazione etc. Infine alcuni cittadini si chiedono perché non chiedere alla Regione di realizzare un museo ad esempio al Palazzo Ciampoli invece di puntare su Palazzo Corvaja? La risposta è semplice: non sarebbe più un museo “civico” i cui introiti andrebbero tutti o in parte al Comune ma un museo appunto regionale da cui il nostro Comune non ricaverebbe un centesimo e inoltre si lascerebbe uno dei palazzi più rappresentativi della città senza uno scopo importante ben definito chissà per quanto tempo ancora. A mio avviso invece il Palazzo Ciampoli potrebbe diventare il museo dell’arte moderna, in una sua parte, ed essere adibito a mostre temporanee, incontri e manifestazioni culturali, come già oggi avviene, in un’altra”.

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