HomePoliticaEuropee, il sindaco di Taormina incassa il no definitivo del Pd

Europee, il sindaco di Taormina incassa il no definitivo del Pd

TAORMINA – Il Partito Democratico ufficializza il no all’alleanza con il sindaco di Taormina e leader di Sud chiama Nord, Cateno De Luca, per le elezioni Europee. L’annuncio è stato dato dallo stesso De Luca. La decisione dei democratici gli è stata comunicata ieri sera in una telefonata dal segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo.

“Ieri sera verso le 22 – ha spiegato De Luca – mi ha chiamato il segretario regionale del Pd, Barbagallo e mi ha preannunciato la loro posizione sulla formazione delle liste per le Europee. Mi ha detto chiaramente che a livello nazionale hanno deciso di formare una lista con rappresentanti del Pd. Quindi non c’è un’apertura riguardo alle altre forze politiche. Rispetto all’ipotesi di una ospitata nel Pd di un candidato di Sud chiama Nord, ci è stato detto che questa ipotesi non è praticabile. Così si è chiuso l’eventuale ragionamento, in modo anche corretto perché ci hanno fatto sapere che le condizioni non ci sono. Questa possibilità era nata durante il lavoro sulla legge di stabilità all’Ars a Palermo. La prossima settimana sapremo se un’alleanza con altre forze sarà possibile, in particolare con Azione di Calenda. Sgarbi mi ha detto “con Calenda non vai da nessuna parte”. Vedremo, ho il dovere di percorrere strade praticabili. Il percorso deve essere portato avanti. lI Pd non coglie una opportunità, a casa propria ognuno comunque fa le sue valutazioni. Le Europee non sono la battaglia per la vita, forse vale per altri che sono subordinati a questo appuntamento per un discorso di sopravvivenza. Noi già esistiamo. Le Europee non sono indispensabili, si fanno se ci sono le condizioni. Ora attendiamo il confronto finale la prossima settimana con Calenda e tireremo le decisioni”.

“Se dobbiamo fare una lista identitaria e scendiamo tutti in campo – aggiunge De Luca – è una possibilità e non ci tiriamo indietro. Ma dobbiamo essere coscienti che sarebbe una battaglia dall’esito incerto. Se confermassimo il dato delle Regionali alle Europee, lo sbarramento è al 4% e servirebbe un milione di voti in tutta Italia. Nel 2022 ne abbiamo presi 500 mila in Sicilia, che equivalgono al 2% a livello nazionale. Andrà a votare il 50% in meno e la differenza la fa la capacità di portare gli elettori al voto. Potrebbe succedere che si va avanti da soli. Vediamo cosa accade, non è escluso che si riesca a definire un’alleanza con Calenda, che ci farebbe concentrare nel collegio delle isole e del Meridione senza dover fare tutto da soli”.

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