HomePoliticaCcpm Taormina, Schifani "rassicura" le famiglie o anticipa la chiusura?

Ccpm Taormina, Schifani “rassicura” le famiglie o anticipa la chiusura?

TAORMINA – L’improvvisa presa di posizione del presidente della Regione Siciliana sul Ccpm Taormina non allontana le nubi sul destino del reparto gestito dal Bambino Gesù. Alle 7 del mattino di giovedì 19 ottobre 2023 Renato Schifani torna a soffermarsi sulla Cardiochirurgia Pediatrica ma la sua nota è un intervento in “politichese”, con un colpo al cerchio e una alla botte.

Schifani dice “conosco bene il valore e la professionalità degli specialisti della Cardiochirurgia pediatrica” ma poi aggiunge di avere “la consapevolezza che i posti letto di Cardiochirurgia pediatrica del San Vincenzo non rientrano numericamente in quelli che il Piano sanitario nazionale attribuisce alla Sicilia”.

Ma soprattutto evidenzia: “Da mesi abbiamo avviato interlocuzioni con il Ministero della Salute affinché si possano trovare soluzioni per mantenere la struttura operativa e in grado di continuare a offrire questo importante servizio anche nella parte orientale dell’Isola”. Peccato che nell’accesso agli atti effettuato qualche settimana fa dal parlamentare siciliano dei Cinque Stelle, Antonio De Luca, non ci sia traccia di comunicazioni da parte della Regione al Ministero sul Ccpm. Soltanto una nota: quella che a suo tempo si riferiva alla prevista chiusura il 31 luglio del Ccpm, che poi è stata scongiurata dalla mobilitazione collettiva. E la richiesta di deroga? Al momento nessuno l’ha vista, nessuno l’ha letta. Sicuramente questo documento esiste ed è stato formalizzato ma “le interlocuzioni” in atto “da mesi” stridono con l’esito dell’interrogazione di De Luca. Si tratta di interlocuzioni formali o piuttosto soltanto verbali?

“Stiamo lavorando nel silenzio e lontano dai riflettori perché i nostri “piccoli eroi” e loro famiglie meritano rispetto e risposte concrete”, ha aggiunto Schifani e c’è chi interpreta e decodifica queste parole come un modo per invitare le famiglie a stare “serene” (alla Renzi?) e a non fare troppo “casino” intanto sulla vicenda.

Sarebbe bastata una breve e semplice frase del tipo: “State tranquilli, si troverà una soluzione, il Ccpm non chiuderà”. Ma chi le ha viste queste parole?

Il 31 gennaio 2024 si avvicina e ad oggi sul Ccpm si registrano tante belle chiacchiere e nessun fatto risolutivo. L’impressione è che le parole di Schifani non siano così rassicuranti e che la sua nota sia stato un modo per allentare la pressione mediatica sulla vicenda. In fondo, Schifani non si è sbilanciato su quello che accadrà alla scadenza della proroga in vigore e ha richiamato di nuovo l’ostacolo del decreto Balduzzi.

Ma quando si parla della vita dei bambini – aggiungiamo noi – non ci può essere decreto Balduzzi che tenga e immaginare la presenza di una sola Cardiochirurgia Pediatrica in Sicilia è una bestialità totale. C’è bisogno di averne una a Palermo e una a Taormina: niente di più, niente di meno. La questione va risolta in fretta, senza farsi imbrigliare dalle supercazzole dei posti letto né dalle trappole dei numeri e della burocrazia. Non vorremmo che a Palermo la reale volontà sul Ccpm sia quella di allungare i tempi e protrarre l’incertezza sino a gennaio. Attenzione perché, a quel punto, tutto può accadere e a sorte della Cardiochirurgia Pediatrica di Taormina rischia di trasformarsi in un “terno al lotto”.

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