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Venezia dà 3 mln alle famiglie in difficoltà: una lezione agli sprechi di Taormina (VIDEO)

TAORMINA – Importante iniziative del Comune di Venezia, con il sindaco Luigi Brugnaro che si conferma uno degli amministratori più capaci d’Italia e non a caso anche tra i più amati nelle relative classifiche di gradimento. Il primo cittadino della località turistica lagunare ha deciso di fare un importante passo verso le famiglie in difficoltà, sfatando il mito dei bilanci comunali sempre “avidi” di soddisfazioni per la gente.

“Daremo 3 milioni di euro alle persone in difficoltà e sono soldi veri, tirati fuori dal bilancio, che possono arrivare alle persone. Lo facciamo dopo aver fatto efficientamento. Questo significa imparare a risparmiare per poi aiutare gli altri”, spiega Brugnaro.

Si tratta di 3 milioni di euro, che si aggiungono ad Un milione e mezzo già erogato due mesi fa, a 6100 famiglie. Si procederà con un bando da Un milione e mezzo subito e un altro bando dello stesso importo che uscirà nei primi mesi del prossimo anno. Il contributo sino a 300 euro servirà per le spese sostenute per i canoni di affitto, oppure per le spese energetiche e condominiali. L’Isee previsto per l’accesso ai fondi, è molto alto, allargando così la platea sino alle famiglie che hanno un Isee sino a 20 mila euro. Non si parla quindi solo della fascia in estrema povertà ma anche del ceto medio che fatica a sostenere i costi delle bollette.

“Fare buona Amministrazione vuol dire saper accantonare nel bilancio comunale delle risorse che poi consentano di sostenere i cittadini in difficoltà. Durante gli ultimi due anni abbiamo lavorato molto in questa direzione e questo ci ha permesso di aiutare sia privati cittadini che associazioni e attività commerciali”, ha rimarcato Brugnaro, illustrando il provvedimento che darà così un aiuto concreto alle famiglie con problemi economici e di abitazione.

Un’iniziativa del genere di questi tempi a Taormina, ovviamente, sarebbe considerato pura fantascienza e si leverebbe immediato un coro antoniano del “non si può fare” e d’altronde qualcuno dei finti tonti della politica taorminese dovrà spiegare un giorno come sia possibile che il Comune più ricco della Sicilia sia finito in dissesto finanziario.

A Venezia non hanno fatto una cosa dell’altro mondo: hanno fatto quello che anche Taormina potrebbe tranquillamente permettersi se da un paio di amministrazioni a questa parte ci fosse stata meno presunzione e superficialità, e più avvedutezza.

La Giunta Brugnaro ha messo in campo un provvedimento reso possibile da una classe di amministratori che – a differenza della politica taorminese – ha agito con poche chiacchiere e tanta parsimonia ma soprattutto non ha prodotto negli ultimi 20 anni un buco di 30 milioni di tributi non riscossi. A Taormina ci si è accontentati di scendere al 35% di riscossione dei tributi, nel frattempo si è ridotto al disastro (vedi vergogna Capalc) un patrimonio immobiliare da 190 milioni. A Taormina si incassa il 3% sui fitti dei beni in locazione, non si riscuotono 530 mila euro per un immobile dato in affitto nel 2017 e in compenso ora bisognerà pagarne ad un privato 145 mila euro per il canone annuo a carico dell’ente di un altro edificio per il periodo 2010-2018. Ci si è fatti pure fregare dalla Regione, da un decennio a questa parte, il diritto ad avere la quota dei proventi che un tempo spettava al Comune per il Teatro Antico. Servono altri esempi?

Per la serie: brava Venezia, qui non abbiamo una virgola in meno di voi (sul piano potenziale), si potrebbe fare molto di più ma con questa gestione della cosa pubblica le famiglie in difficoltà a Taormina le potremo aiutare in un’altra vita.

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