HomeTurismo & LifestyleDestination Italia: "Boom del turismo delle radici". I mercati strategici per Taormina

Destination Italia: “Boom del turismo delle radici”. I mercati strategici per Taormina

Il mercato turistico degli italiani all’estero si avvia a diventare un forte valore aggiunto per le destinazioni turistiche internazionali in un quadro che vede Taormina tra le mete con il maggiore potenziale attrattivo nel Bel Paese. Secondo il Rapporto degli Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes al 1° gennaio 2023 sono circa 6 milioni, gli iscritti all’AIRE, mentre gli oriundi sarebbero intorno a 80 milioni. Le comunità di italiani nel mondo più numerose nei Paesi a lungo raggio sono Brasile, Argentina, Stati Uniti, Canada e Australia, mentre nei Paesi a corto raggio sono Francia, Germania, Svizzera, Regno Unito, Belgio. Le destinazioni di ritorno in Italia sono rappresentate soprattutto dai piccoli comuni da cui i viaggiatori delle radici sono emigrati loro stessi o i loro avi e, in generale, le regioni di origine sono principalmente quelle del Mezzogiorno. Ed in questo contesto potrebbero, dunque, aprirsi scenari decisamente interessanti per Taormina, capitale del turismo in Sicilia e località che – unitamente in particolare a Capri – è quella maggiormente attrattiva nel Sud Italia.

“Nei mesi trascorsi – ha spiegato Dina Ravera, presidente di Destination Italia – abbiamo lavorato intensamente per inserire nella nostra programmazione e in modo permanente, prodotti e servizi rivolti ai turisti stranieri di origine italiana che desiderano scoprire le proprie radici nel Bel Paese”. Destination Italia, tra l’altro, – come sottolineato dal portale Economy Magazine – contribuisce alla promozione del Bel Paese all’estero con un incoming di turisti da oltre 100 Nazioni e in particolare: il 37% proviene dal Nord America, il 22% dall’Europa dell’Ovest, 17 % dall’Area Pacifico, l’11% dall’America Latina, 6% dall’Europa dell’Est, 3% dall’Asia Centrale, 3% dalla Russia e l’1% dal Medio Oriente.

“Accompagneremo i nostri clienti – evidenzia Ravera – in un viaggio straordinario in cui le radici familiari si intrecceranno con la storia del territorio a cui appartengono e tutto ciò che esso rappresenta. Il fil rouge che accompagna questo racconto è il significato di Turismo delle Radici, cioè la possibilità di coniugare il senso di appartenenza e la scoperta di un territorio nel rispetto dei valori della sostenibilità. In tal senso, anche le destinazioni italiane meno gettonate e ancora troppo poco conosciute all’estero, e tuttavia altrettanto affascinanti quanto le più note, sicuramente uniche per le bellezze, il cibo e le usanze più autentiche, diventeranno protagoniste del turismo internazionale e saranno le ambasciatrici dell’Italianità nel mondo. Le nostre linee di prodotto riguardano non solo viaggi che hanno come focus la visita del paese di origine dei propri avi, ma anche la scoperta dell’autentico “Made in Italy” e perciò sono rivolti a tutti coloro che amano e vogliono toccare con mano l’Italian Life Style, le tradizioni più tipiche e il calore dell’accoglienza italiana. In questo senso vediamo strategico il coinvolgimento di un partner come CIM, il quale, attraverso le associazioni di italiani nel mondo, consentirà l’apertura e lo sviluppo di nuovi mercati, di nuovi target di clientela attraverso differenti canali distributivi.”.

Nel 2023 – come stimato da Bankitalia – si sono registrati oltre 125 milioni di arrivi nelle strutture ricettive italiane (+5,5% rispetto al 2022), di cui circa 68 milioni solo di turisti stranieri. Dal punto di vista dei Paesi di provenienza, il 34% è Extra UE.

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